Pensioni protagoniste. Non solo per la riforma impostata dal presidente del Consiglio Mario Monti, ma anche per un accordo tra Inps e Poste italiane, attivo in Lombardia e in Puglia. Già sapendo che da febbraio verrà esteso al resto del Paese. Attraverso l’intesa, i buoni lavoro, cioè i voucher, sono tornati anche agli sportelli dell’operatore, dove possono essere acquistati e riscossi. Lo strumento -ricorda una nota- facilita la prestazione regolare di quanti sono impegnati per un tempo limitato (lavoro occasionale ed accessorio). Hanno valore nominale pari a 10, 20 e 50 euro e sono disponibili anche in carnet da venticinque pezzi. La cifra comprende sia la copertura assicurativa attraverso l’Inail sia quella previdenziale attraverso l’Inps; di conseguenza, i periodi di prestazione sono pienamente riconosciuti ai fini pensionistici. Il datore può acquistarli in contanti o tramite postamat, presentando la tessera sanitaria per la verifica del codice fiscale. È previsto un limite giornaliero pari a 5.000 euro lordi. Dal giorno successivo all’acquisto, e prima dell’inizio del rapporto, dovrà comunicare all’Inps il proprio codice fiscale, la tipologia di attività, nome, cognome e codice fiscale del prestatore, il luogo di lavoro, le date d’inizio e di fine della collaborazione. Tali elementi potranno essere forniti chiamando il numero telefonico 803.164, gestito congiuntamente da Inail ed Inps, o collegandosi al sito di quest’ultimo. Per accedere, il committente dovrà indicare il proprio codice fiscale e digitare come password il codice identificativo (sedici caratteri) di uno dei buoni lavoro acquistati o il pin assegnato dall’Inps. Potranno essere incassati presso tutti gli uffici postali del territorio nazionale dal secondo giorno successivo la fine del rapporto, ed entro due anni. Per riscuoterli, il beneficiario dovrà presentarsi con la propria tessera sanitaria per verificare il codice fiscale.