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editor Fabio Bonacina

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Dall’Accademia di filatelia e storia postale un gruppo di studio aperto anche agli interessati esterni

Lorenzo Carra
Lorenzo Carra

Continua ad affascinare il servizio d’antan. Tanto che, all’interno dell’Accademia italiana di filatelia e storia postale, sta percorrendo i primi passi un gruppo di studio dedicato alle Poste lombardo-venete.

“Vaccari news” ha voluto saperne di più, intervistando il vicepresidente della stessa Accademia, Lorenzo Carra, che non a caso risulta fra i prestatori della mostra “La vecchia Posta a Bolzano”. “Il gruppo -risponde il collezionista- intende sviluppare studi e ricerche. Mentre la filatelia classica in questi territori ha una gloriosa tradizione, la storia postale sconta un deficit di contributi critici: del Lombardo-Veneto sono stati approfonditi francobolli e timbri, arrivando a realizzare collezioni anche prestigiose, ma una vera storia postale basata sui documenti resta da scrivere”.

“Il nostro scopo è smuovere le acque, stimolando appassionati, ricercatori locali, operatori dei beni culturali, storici, e perché no?, anche operatori commerciali, nel prestare attenzione a tutti gli elementi della comunicazione scritta”.

“Secondo l’attuale linea di lavoro, indagini speciali si concentreranno nei due grandi e preziosi fondi archivistici postali di Milano e di Venezia (quest’ultimo, purtroppo, da anni precluso ai ricercatori ma che dovrebbe riaprire presto), conservati presso gli Archivi di stato, al fine di aggiornare le conoscenze. Ma già sappiamo che occorrerà guardare fino a Vienna”.

L’Accademia è un sodalizio dove si entra solo per cooptazione; anche il gruppo impiegherà lo stesso filtro? “No. Oggi comprende una decina di aderenti, sia soci dell’Accademia che non. Avrà la sua base a Milano e sarà aperto, amichevolmente, a tutti gli appassionati di temi postali. L’invito è contribuire; sarà il personale supporto di ricerca e di tempo che ciascuno vorrà dare la quota sociale più importante. E le soddisfazioni non mancheranno”.

Accanto alla sede fisica, vi sono altri riferimenti? “L’organo ufficiale -prosegue il vicepresidente dell’Accademia- è «Storie di posta», che già ha pubblicato articoli specialistici di Clemente Fedele, Francesco Luraschi e miei, ma tale semestrale non potrà essere l’esclusivo ospite dei nostri scritti. Altre riviste, ne siamo certi, accoglieranno contributi di questi ed altri ricercatori”.

Progetti specifici? “Stiamo pensando ad una serie di quaderni, tra cui uno con la guida alla consultazione dell’archivio postale lombardo. Sono già disponibili, in edizione anastatica, le prime tre annate bilingui 1838-1845 dei rarissimi «Verordnungsblatt», ovvero i «Manuali delle ordinanze dell’imperial regia aulica suprema direzione delle Poste»: si tratta di mille pagine in italiano e in tedesco di istruzioni per gli uffici postali asburgici”.

Il gruppo conta su un proprio indirizzo e-mail: gruppostudiolv@gmail.com.




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