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editor Fabio Bonacina

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Fra gli animatori dell’Aspot, Pietro Lazzerini è stato collezionista, commerciante, ricercatore ed esperto

Addio a Pietro Lazzerini
Addio a Pietro Lazzerini

Nel settembre scorso il “suo” sodalizio, l’Associazione per lo studio della storia postale toscana, l’aveva ringraziato attribuendogli la carica di socio onorario per il “determinante contributo alla nascita, sviluppo e dirigenza” della stessa organizzazione, nonché per il costante impegno nel campo della storia postale toscana. E, ancora prima, per l’esattezza il 5 aprile 2008, gli aveva consegnato il premio intitolato alla memoria di Piero Pantani. La motivazione ne tratteggia un sintetico profilo: fra i promotori ed ideatori dell’Aspot, “ha apportato un contributo costante dalla fondazione alla conclusione del proprio mandato presidenziale ed anche successivamente”, spronando la struttura, operando e tenendo vivo l’interesse per essa e portandola ad essere apprezzata a livello nazionale, grazie anche alle sue conoscenze e frequentazioni dell’ambiente filatelico italiano. Attraverso un lungo impegno nel settore, ha potuto conciliare le diverse anime della filatelia: quella collezionistica, quella commerciale, quella di ricercatore ed esperto.

Pietro Lazzerini è scomparso il 6 agosto; era nato a Firenze il 15 settembre 1931. Ha vissuto soprattutto a Livorno ed era farmacista. Oltre ad aver contribuito a rilanciare il periodico interno dell’Aspot, ora intitolato “Il monitore della Toscana”, ha collaborato fra l’altro con “Vaccari magazine”, proponendo all’attenzione dei lettori alcuni interventi riguardanti il servizio postale in epoca napoleonica ed ottocentesca, tra cui -insieme a Edoardo Paolo Ohnmeiss ed al medesimo Piero Pantani- un approfondimento dedicato ai bolli a cuore caratterizzati dal numero della settimana.

“Era particolarmente competente in vie di mare e sanità”, spiega l’attuale presidente Aspot Alessandro Papanti. Aveva una grossa raccolta sulla sua città, appunto Livorno; collezionava posta militare toscana e napoleonica e possedeva uno studio dedicato ai “forwarder”. “Dalle sue mani sono comunque passati tanti pezzi importanti, anche perché in passato ha collaborato con la casa d’aste di Adriano Landini. Ha partecipato in modo determinante alla stesura del volume curato dall’Aisp «Bolli e documenti di sanità dell’area italiana», edito dalla Italphil nel 1981”. “Lo ricorderemo in un articolo che verrà scritto da Giuseppe Pallini, vecchio amico di Pietro; comparirà sul prossimo numero de «Il monitore» in uscita a novembre”.

Testo aggiornato il 16 agosto 2012.




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