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editor Fabio Bonacina

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Quando è il Governo stesso ad organizzare una rete più o meno clandestina per garantire la consegna del corriere nonostante i controlli avversari

E poi? “E poi -prosegue nell’intervista a «Vaccari news» Paolo Zavattoni- c’è il caso in cui sia il Governo sottoposto a blocco navale ad impiegare lo stesso accorgimento della triangolazione. Per questo crea direttamente nel Paese neutrale delle strutture che fungano da punti di raccolta ufficiali; ad esse va spedita la corrispondenza. Durante la Prima guerra mondiale, Berlino fondò a Stoccolma la «Deutscher hilfsverein» («Unione di soccorso tedesca») che aveva questo scopo”.

“Oppure, si accorda con alcuni connazionali che vivono nel Paese neutrale affinché fungano da copertura. Sempre durante il confitto del 1914-1918, questo approccio venne usato largamente dalle Poste tedesche dell’Africa Orientale, che si avvalsero di aziende e dirigenti presenti nel portoghese Mozambico”. “Ancora, concludono intese con le autorità del Paese neutrale confinante per istituire un vero e proprio servizio postale alternativo. Ecco gli accordi del 1914-1915 con i portoghesi del Mozambico per la posta da e per l’Africa Orientale Tedesca e quelli dello stesso periodo con la piccola colonia spagnola di Rio Muni, che consentirono gli scambi i fra il Camerun tedesco e la Germania”.

Il blocco è sempre rigido o ci sono state eccezioni? “Il blocco -risponde il conferenziere- è di sua natura rigido, ma il rigore dipende dalla possibilità, anche dal punto di vista diplomatico, di applicarlo appieno. Ad esempio, tra il 1914 ed il 1915 il Regno Unito, non volendo inimicarsi gli Usa, che finanziavano ampiamente le loro spese militari, cercava di non intralciare le navi statunitensi che portavano merci e posta da e per la Germania. Dove queste non c’erano, come sulle coste dell’Africa Orientale, il controllo fu rigidissimo, ma l’interesse a non guastare i rapporti con il Portogallo consentì, almeno fino all’estate del 1915, l’esecuzione dell’intesa sopra ricordata. Sorprendentemente, il rigore dimostrato da Londra in Africa Orientale venne temperato dalla disponibilità a scambi di posta fra le linee, cosa che non si poté verificare sui fronti europei”.

Questo invio partì da Dodoma (Africa Orientale Tedesca) il 26 aprile 1915 via Lourenço Marques (Mozambico); l’1 agosto raggiunse la “Deutscher hilfsverein” di Stoccolma. Il testo dà un’idea del servizio offerto dalla struttura. Vi si legge, fra l’altro, “per cortesia spedire questa cartolina alla signora… (indirizzo tedesco) quale segno di vita”
Questo invio partì da Dodoma (Africa Orientale Tedesca) il 26 aprile 1915 via Lourenço Marques (Mozambico); l’1 agosto raggiunse la “Deutscher hilfsverein” di Stoccolma. Il testo dà un’idea del servizio offerto dalla struttura. Vi si legge, fra l’altro, “per cortesia spedire questa cartolina alla signora… (indirizzo tedesco) quale segno di vita”



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