La produzione di cartevalori postali vede Paolo Paschetto (1885-1963) impegnato fra il 1921 ed il 1955; partecipa a più concorsi, risultando vincitore di tre.
Suo è il francobollo con la prua di una nave rostrata romana che salpa dal porto di Tripoli, emesso a partire dal luglio 1921 per la “Pittorica” destinata alla Libia. Gara -ricorda ora il nipote, Daniele Jalla- che egli vince con altri artisti del tempo, tutti più anziani di lui e già affermati: Duilio Cambellotti (1876-1960), Giovanni Costantini (1872-1946), Vittorio Grassi (1878-1958) ed Aleardo Terzi (1870-1943).
Alla selezione, indetta nel 1922 per una serie di francobolli “artistici”, propone nove disegni. Tre di essi -l’Italia turrita, la Lupa capitolina ed il ritratto di Vittorio Emanuele III- premiati nel 1923, sono i soli ad essere utilizzati, sia pure con alcune modifiche (volte soprattutto ad alleggerire le immagini, togliendo ornamenti ed ombre) ed integrazioni (tra cui l’inserimento dei fasci laterali). È l’emissione comunemente nota come “Imperiale”, agli sportelli dal 21 aprile 1929 ed oggetto di diverse rivisitazioni fino alla conclusione della guerra.
Dopo una lunga assenza dall’attività pubblica, torna a competere, nel 1945, alla prova per la “Libertà e rinascita”, vinta con quattro degli undici bozzetti sottoscritti: l’uomo che pianta un ulivo, simbolo della rinascita, la fiaccola della Libertà, il calzare alato per l’espresso e la rondine che annuncia il ritorno della primavera per la posta aerea. Come sfondo a quest’ultimo soggetto sceglie la corona delle montagne che chiude la val Pellice. È la “Democratica”, anch’essa ripresa in più tagli a partire dall’1 ottobre 1945.
Mai impiegati altri soggetti, come quelli ipotizzati per il decennio della Repubblica, uno dei quali citato nel 70 centesimi lanciato ieri.
La mostra in essere a Torre Pellice (Torino) fino all’1 aprile offre una selezione dei suoi lavori, sia concretizzati, sia rimasti allo stato di idea; fra essi, gli omaggi a Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini, previsti per la stessa “Democratica”.
A sorpresa, vi sono anche due progetti riguardanti l’Amministrazione postale delle Nazioni Unite. Gli organizzatori li valutano come risalenti a dopo il 1958; confrontando i nominali e quanto effettivamente uscito, è probabile che siano del 1961: riguardano la Commissione economica per l’Africa e l’Unicef.