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editor Fabio Bonacina

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L’iniziativa viene da Lorenza Bonaccorsi, membro -alla Camera dei deputati- della commissione trasporti, poste e telecomunicazioni

La deputata Lorenza Bonaccorsi
La deputata Lorenza Bonaccorsi

Ormai alle spalle le vacanze, ritornano i problemi, anche postali. Da Gorizia a Salerno, risultano numerose le segnalazioni e le lamentele in materia.

Ai tagli ed ai prepensionamenti effettuati dall’operatore su scala nazionale, si sono aggiunti le assenze per ferie di molti dipendenti e l’accorpamento delle zone di recapito, confermano dall’Unione italiana del lavoro. Il piano aziendale prevede, entro il 7 ottobre, il taglio di circa 6.000 portalettere, di cui 4.600 fattorini e 1.407 addetti ai centri di meccanizzazione: è la conseguenza dell’accordo siglato con le confederazioni sindacali. Tranne la stessa Uil che, di contro, ha proclamato lo sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive in tutto il Paese, anche se con date differenti.

Il problema ha assunto una portata particolare a Roma: il sindacato ha parlato di 5 milioni di lettere e 140mila raccomandate giacenti al Cmp di Fiumicino. Al III municipio, invece, sono comparsi ironici manifesti di lutto per la… scomparsa del postino.

Proprio dalla Città Eterna l’onorevole Lorenza Bonaccorsi, che per il Partito democratico è membro della commissione trasporti, poste e telecomunicazioni, annuncia un’interrogazione. “Quello che emerge dalle segnalazioni ricevute, specialmente da cittadini romani, e da alcuni articoli apparsi recentemente sui quotidiani, è un quadro di disservizi diffuso a danno dei cittadini, specialmente per quanto riguarda il servizio raccomandate ed il ritiro della corrispondenza inesitata”, dice la deputata.

La riorganizzazione, con il relativo accorpamento degli uffici in cui ritirare la corrispondenza a firma, “crea, come confermato da tante segnalazioni di utenti, lunghe file di attesa, ritardi nella consegna e costringe specialmente nella capitale anche a lunghi spostamenti che richiedono l’uso delle autovetture”. A ciò si aggiungono i ritardi relativi all’attivazione della consegna a domicilio su appuntamento, che risulta però essere a pagamento.

“Presenterò -annuncia- un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico per chiedere chiarimenti in merito al piano di riorganizzazione e alla situazione generale di questi servizi, perché è inaccettabile che si scarichino sui cittadini tutti i problemi relativi al riassetto, offrendo un servizio in molti casi inefficiente”.

La sede di piazza Bologna, uno dei punti per la consegna delle inesitate a Roma
La sede di piazza Bologna, uno dei punti per la consegna delle inesitate a Roma



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