Prosegue la serie dei francobolli dedicati ai contenitori in luogo dei contenuti, questa volta per giunta raddoppiando. La storia di una realtà qual è la Banca popolare dell’Emilia-Romagna, ora Bper banca, è raccontata attraverso due edifici, la vecchia e la nuova sede, cui si aggiungono i rispettivi loghi. Decisamente poco per quello che il presidente Luigi Odorici descrive come uno dei principali gruppi bancari italiani, presente in diciotto regioni con circa 1.200 filiali ed oltre 11mila dipendenti.
La carta valore, autoadesiva, arriverà il 12 giugno in cambio di 95 centesimi. Inquadrata nel percorso “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, conta su seicentomila esemplari in fogli da ventotto. L’autore è Luca Vangelli, mentre l’annullo fdc verrà impiegato al Modena Centro.
Il tributo postale certifica “un lungo e ininterrotto percorso di crescita”, annota ancora Luigi Odorici nel bollettino illustrativo. È iniziato il 12 giugno 1867, quando alcuni cittadini illuminati fondarono la Banca popolare di Modena, “con il preciso obiettivo di facilitare l’accesso al credito e di promuovere il risparmio. Fin dalle origini fu evidente il legame tra la Banca e il suo territorio, che si è poi rafforzato” nel tempo. Un secolo dopo, alla fine degli anni Sessanta, si registrano i primi timidi tentativi di superare i confini provinciali con l’apertura di filiali esterne e con l’acquisizione di alcune piccole realtà. Nel 1983, dalla fusione con la Banca cooperativa di Bologna, nasce la Banca popolare dell’Emilia; nove anni dopo, comprendendo la Banca popolare di Cesena, diventa la Banca popolare dell’Emilia-Romagna; nel 1994 viene definito un progetto per allargarsi ulteriormente attraverso l’acquisizione di numerose strutture in varie zone del Paese. Nel 2015, superando il modello federale, sorge l’attuale interlocutore.