Non solo il 60 centesimi, atteso per giovedì 1 maggio, giorno dell’anniversario. Il “papà” di Don Camillo e Peppone viene celebrato anche con la mostra “Giovannino Guareschi - Una «candida» matita”, ospitata, fino al 15 giugno, a Mantova presso l’ex chiesa della Madonna della Vittoria.
Il percorso (biglietti 2,00 e 1,00 euro, aperto da martedì a venerdì nell’orario 16-18.30, sabato e domenica anche 10-12.30) offre la corrispondenza scambiata con i familiari mentre era prigioniero nei lager e, soprattutto, la selezione di buste spedite dai lettori del “Candido” con i francobolli inventati. Una raccolta conservata alla Fondazione Mondadori di Milano e in grado di raccontare l’Italia degli anni Cinquanta, con i suoi problemi, i dibattiti, le pubblicità, i tic. Dalle colonne del giornale, Guareschi chiese di spedire lettere con cartevalori “fai da te”, e il pubblico si scatenò. Completano l’itinerario diverse vignette di satira politica, apparse sullo stesso periodico tra il 1951 e il 1959.
La parte filatelica -spiega a nome degli organizzatori, cioè Circolo filatelico numismatico banino e Centro studi internazionale di storia postale, Francesco Riboldi- ripropone quanto già esposto a Lodi lo scorso anno. L’allestimento troverà poi altre collocazioni. Dopo la tappa nella città dei Gonzaga, approderà a Curtatone, quindi a San Benedetto Po ed infine chiuderà a Verona durante “Veronafil”, in calendario dal 28 al 30 novembre.
In grado di coinvolgere anche un pubblico non di settore, la mostra, l’1 maggio, accoglierà uno degli annulli utili per il primo giorno del francobollo dedicato al giornalista e scrittore; gli altri già annunciati saranno in uso a Brescello (Reggio Emilia), Fontanelle di Roccabianca (Parma) e Roncole Verdi (Parma).
Predisposti un libro-catalogo da 112 pagine in vendita a 15,00 euro ed una serie di quattro cartoline commemorative. Per i prossimi giorni sono in calendario, fra l’altro, proiezioni cinematografiche, letture critiche e animazione teatrale.