Ritirare tutte le cartevalori più vecchie. È da mesi che se ne parla ed ora Poste italiane ha concretizzato la decisione. Il motivo è stato spiegato in un articolo presente nel prossimo numero di “Qui filatelia”, il periodico della Federazione fra le società filateliche italiane. È firmato dallo stesso presidente, Piero Macrelli.
Lo scopo è togliere dalla disponibilità quanto superato per nominale o rovinato, quest’ultimo un fenomeno -viene annotato- “acuito negli ultimi tempi” perché i collezionisti chiedono gli esemplari con il codice a barre, creando così moltissime spezzature.
Il primo passo è stato, appunto, “il ritiro dei francobolli non più rispondenti ad una tariffa in vigore” giacenti nei 13mila uffici postali (compresi i 500 sportelli filatelici ma esclusi i 9 spazi filatelia). “L’operazione è scattata a giugno e si conclude a luglio. Non è ancora noto il numero complessivo dei francobolli ritirati e il loro valore, ma si tratta di una quantità molto ingente”.
Poi, scatterà il ripristino. Gli sportelli filatelici verranno riforniti prioritariamente, partendo con quelli che risultano più attivi. “Per costoro è previsto l’invio d’ufficio da Roma di un kit d’avvio con una selezione delle emissioni fuori tariffa più richieste”. Seguiranno gli altri. Comunque, “in caso di necessità potranno in ogni momento fare richiesta di quanto serve tramite il sistema informatico interno”.
Per il resto della rete, l’azienda ha individuato 3mila uffici che saranno di supporto anche ai tabaccai. Verranno riforniti di tutti i dentelli atti a soddisfare le tariffe in corso (quindi gli ultimi commemorativi e quelli senza nominale). Per essi esiste un sistema automatico di approvvigionamento che integra la scorta quando la quantità presente risulta inferiore ad una certa soglia.
Le rimanenti 10mila sedi saranno procacciate “solo se li richiederanno tramite il servizio informatizzato interno”. Esso “permette di chiedere non solo genericamente «un foglio di francobolli qualsiasi da 0,95 euro» ma -conoscendo il suo codice- un francobollo specifico. La richiesta va al deposito locale; se questo è sfornito, arriva a Roma, ma alla fine viene soddisfatta”.