Ancora Pasqua, ed ancora un’opera d’arte, questa volta moderna. L’85 centesimi vaticano offre un dettaglio della cappella “Redemptoris mater”. È confezionato in foglio da dieci francobolli, mentre la tiratura giunge a trecentomila esemplari.
Essa -viene spiegato dall’Ufficio filatelico e numismatico- si trova nella seconda loggia del palazzo Apostolico. Voluta da Karol Wojtyla, venne realizzata con i fondi a lui donati dal collegio cardinalizio in occasione del cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Rappresenta, attraverso i mosaici che ne adornano le pareti, il tema dell’incarnazione del figlio di Dio, quindi della divinizzazione dell’uomo: “Cristo -disse, l’8 aprile 1994, lo stesso Giovanni Paolo II- è la visibilità dell’invisibile Dio. Per mezzo di lui, il Padre compenetra l’intera creazione e l’invisibile Dio si fa presente tra noi e comunica con noi”. Nelle sue intenzioni, la struttura assurge a manifestazione simbolica della presenza di Cristo nella storia, ma anche dell’unione tra la sede di Pietro e le Chiese d’Oriente e d’Occidente, in un connubio tra arte e fede. Non a caso, le opere musive sono dovute al Centro “Ezio Aletti” del Pontificio istituto orientale.
L’esemplare uscirà il 21 marzo. In sostanza, per quel giorno le emissioni attese saranno cinque: oltre a questa, vi figurano i tributi per il 27° Salone internazionale del libro di Torino (0,70 euro), la canonizzazione di Giovanni XXIII (0,70 e due esemplari da 1,00 in foglietto), quella di Giovanni Paolo II (0,85 in fogli, 1,90 e 2,50 in altri due blocchi) e l’omaggio a papa Francesco (0,70, 0,85, 2,00, 2,50). Senza contare le congiunte definite da Italia, Polonia e Filippine!