Ci si avvicina al bicentenario, tanto è vero che il Bel Paese ha previsto un’emissione specifica, in arrivo agli inizi del 2019 (quando, con precisione per ora non si sa). È dedicata ai cavallini, dall’immagine che caratterizza tali impronte. Ad esse il presidente dell’Accademia italiana di filatelia e storia postale, Franco Filanci, dedica uno studio volto a scoprire anche una pubblicazione realizzata un secolo dopo da Silvio Sella, “La carta postale bollata degli Antichi Stati di terraferma del Regno di Sardegna”. L’intervento è compreso nell’ultima edizione, ancora fresca di stampa e caratterizzata dal numero 18, di “Storie di posta”.
Tra gli altri apporti, due riguardano Fiume, il cui capitolo venne aperto il 2 dicembre 1918. Uno, che si concentra fra l’altro sui servizi postali, è firmato da Giorgio Migliavacca; il restante approfondisce i segnatasse con le cifre nere ed è dovuto ad Oliviero Emoroso.
Dai Balcani all’Africa grazie a Ulf Lindahl, il cui saggio è dedicato ad un’agenzia italiana in Etiopia, mentre Pietro Giribone scrive della staffetta imperiale di papa Pio VII. Enrico Bertazzoli e Luigi Ruggero Cataldi trattano infine un argomento più tecnico e inconsueto: la trasmissione a distanza delle immagini.
Il semestrale -che conta 112 pagine “A4” ed offre immagini a colori (18,00 euro)- è completato dalle rubriche.