Quando si parla del Bel Paese, la Tokyo postale si rivela generosa. È accaduto il 19 marzo 2001, nel momento in cui volle annunciare con tre francobolli “Italia in Giappone”. Un taglio da 80 yen propone il logo dell’iniziativa; gli altri, da 110 ed in coppia, accolgono il dipinto conosciuto come “Annunciazione di Santa Maria alla Scala”, realizzato da Sandro Botticelli. Roma, invece, sull’argomento si dimostrò più parca, varando, era il 18 gennaio, un 1.000 lire o 52 eurocentesimi che dir si voglia. In esso condensò gli stessi elementi e, in sovrappiù, ci aggiunse il luogo dove il capolavoro venne esibito, ossia il National museum of western art presente nella capitale.
Ed ora c’è la replica. Il 2016 segna il secolo e mezzo delle relazioni diplomatiche fra i due protagonisti, e dall’Estremo Oriente giungerà, il 25 agosto, una maxi serie. Consiste in dieci dentelli da 82 yen raccolti in foglietto; propongono elementi tipici dello Stivale od opere prestate per l’occasione. L’insieme porta il nome di Hoshiyama Ayaka. Nell’ordine, ecco il gelso ed i bachi da seta (poco visibili, essendo bianchi), ancora tali larve ed un tessuto finale, i dipinti “Madonna dei Fusi” (attribuito a Leonardo da Vinci) e “Ritratto di Maria de’ Medici” (Agnolo Bronzino), basilico e mozzarella, di nuovo il formaggio ma associato al pomodoro, la “Madonna del Libro” (di Sandro Botticelli) e “Fanciullo con canestro di frutta” (Caravaggio), la val d’Orcia (tra Siena e Grosseto) ed Alberobello (Bari), ancora la località pugliese e Firenze. Sul bordo, il Colosseo.
E la controparte? Nulla. Naturalmente, salvo buon fine…