Anche l’Austria ha la sua protesta ferroviaria. Però, non blocca l’autostrada o incendia le betoniere. Più pacificamente, utilizza francobolli personalizzati per esprimere il proprio dissenso. Anche se qualche piccolo problema l’ha dato.
L’oggetto della contesa è la linea montana del Semmering, costruita tra il 1848 ed il 1854, lunga 41 chilometri ed oggi inserita nel Patrimonio mondiale dell’umanità. Per i tempi, una soluzione tecnologica eccezionale. Sostanzialmente, finora è rimasta intatta e -precisano dall’Unesco- permette di attraversare zone di grande bellezza. Le cose, però, potrebbero cambiare: una galleria, pronta per il 2024, intenderebbe tagliare fuori tutta la successione di ponti, viadotti, gallerie e percorsi che oggi la caratterizzano. Fra chi si oppone, l’Alliance for nature, associazione che punta ad un diverso rapporto con l’ambiente ed ha varato l’iniziativa dentellata. Con essa -spiegano dal sodalizio a “Vaccari news”- “desideriamo informare il pubblico mondiale del pericolo che il sito ed il paesaggio corrono con il tunnel di base”.
Il sodalizio ha cominciato alla fine del 2011, con più soggetti richiesti tra i 400 ed i 700 esemplari a tipo, utilizzando il servizio che nel Paese alpino si chiama “Meine marke”. Ottenendo, senza ostacolo alcuno, le relative cartevalori. L’appetito vien mangiando, si sa, e quest’anno ha messo a punto due immagini un po’ più… forti, definite “Posa in segno di protesta”. Vi compaiono un treno ordinario della Österreichische bundesbahnen o il veloce “Railjet”, con una donna seminuda messa di spalle. Il 25 febbraio scorso ne vennero ricevuti 400 pezzi per campione ed arrivarono senza problemi. L’idea si è rivelata un successo; in una settimana le versioni richieste sono andate pressoché esaurite. Tanto da dover ordinare il bis. Ed è qui che è stato registrato l’inconveniente: al secondo ordine, gli addetti al controllo delle foto, evidentemente più attenti dei colleghi precedenti, si sono accorti che la modella era parzialmente priva di vestiti ed è scattato il blocco. “Alla prima stampa -ammettono da Österreichische post- è stato trascurato il fatto che la signora fosse troppo poco vestita”. Da qui la scelta di un terzo scatto, più casto, e già utilizzato nel passato, che ancora una volta non ha dato intoppi: la collaboratrice ha un velo teso a coprire parzialmente le natiche ed è stato commissionato in 500 unità.
“Intendiamo richiedere altri francobolli” -aggiungono dalla sede- perché l’anno prossimo il cantiere verrà aperto. E senza tali éscamotage, “è molto difficile far pubblicare la nostra protesta contro tale terribile progetto su giornali e riviste”.