Dopo “Harry Potter”, “Narnia” e “King Kong” è lecito aspettarsi francobolli per “Il codice da Vinci”? In attesa di una risposta precisa, anche gli Uffizi di Firenze si organizzano, promuovendo, fino al prossimo 7 gennaio, il percorso “La mente di Leonardo”.
Percorso che considera numerosi lavori del genio toscano poi finiti fra i dentelli.
L’olio su tela “Annunciazione” (proprio quello oggetto di polemiche sui prestiti e che andrà a Tokyo l’anno prossimo), ad esempio, è dal 1980 protagonista di un francobollo bulgaro, mentre l’“Autoritratto” campeggia su due esemplari italiani del 1952. Numerosi sono poi i riferimenti all’“Uomo vitruviano” (fra cui il recente PostEurop sammarinese) e alla Gioconda (come nel francese targato ‘99).
“Negli ultimi cinquant’anni –spiegano i promotori del percorso- sono state allestite innumerevoli mostre su Leonardo e anche inaugurati musei esclusivamente dedicati a illustrare le sue più sensazionali invenzioni. Salvo pochissime eccezioni, le mostre dedicate a Leonardo hanno trattato in maniera rigorosamente isolata i diversi ambiti nei quali egli venne impegnandosi: l’arte, l’anatomia, le scienze e le tecniche”. La scelta adottata a Firenze è invece di offrire un quadro d’insieme, dove l’artista, il disegnatore, l’indagatore, l’inventore, l’architetto e lo scienziato avevano “motivazioni, metodi di analisi e concettualizzazioni assolutamente comuni e trasversali”.