Vale 40 centesimi di euro la Pasqua slovacca; il francobollo è uscito oggi. In tempo utile, dunque per affrancare gli auguri di chi non vuole cedere alla tecnologia e preferisce rinnovare la tradizione materiale. Come materiale è il supporto da dove proviene il soggetto scelto, un dettaglio (nel caso specifico una “T” in versione capolettera) di un antico manoscritto, pare completato nel 1403; propone l’“imago pietatis”, ossia il Cristo sofferente nel sepolcro, raffigurato in piedi e con le mani incrociate sulla pancia.
Se l’Italia non ha la tradizione di sottolineare la Pasqua con uno specifico francobollo (il Vaticano l’ha ripresa proprio quest’anno), diversi saranno gli annulli impiegati per sottolineare la tradizione religiosa e al tempo stesso folcloristica. Già domani, in un elenco ancora parziale, ci sarà un manuale a Molfetta (Bari) per la “Quaresima molfettese”, mentre il 2 aprile toccherà a Trapani, che citerà la negazione di Pietro.