“Lettere” di pietra, idealmente spedite ad un destinatario che non si conosce o che magari mai ha avuto occasione di leggere il messaggio. Possono essere interpretati anche in questo modo i protagonisti della mostra curata da Marco Pascoli ed ospitata fino al 7 ottobre a Venzone (Udine). S’intitola “Graffiti di guerra”: i visitatori sono accolti da pannelli fotografici con le immagini dei ritrovamenti e da un monitor che ne documenta altri, presenti nelle linee fortificate del fronte orientale. Risalgono sempre al Primo conflitto mondiale.
I soldati di ogni esercito europeo redassero, durante la loro permanenza sulla linea di combattimento, innumerevoli testi a vocazione ufficiale o personale, come targhe, iscrizioni, epigrafi, lapidi, scritte: è quanto spiegano gli organizzatori, che fanno capo al Gruppo storico Friuli collinare. Migliaia di graffiti risultano esistenti tuttora, dopo un secolo di intemperie, frane e noncuranza. Si tratta di uno straordinario archivio a cielo aperto, di un eccezionale patrimonio umano lasciato dai ragazzi in uniforme che combatterono e perirono nelle trincee, di un bene pubblico da preservare. Il catasto dei graffiti della Grande guerra si prefigge di salvare almeno i loro contenuti storici e territoriali promuovendone il censimento, la tutela, lo studio e la valorizzazione.
La sede espositiva, ad ingresso libero, si trova a palazzo Orgnani-Martina, in via Mistruzzi 4, aperta al pubblico nei seguenti orari: venerdì 15-19, sabato e domenica 9-13 e 15-19; per gli altri giorni occorre concordare un appuntamento telefonando al numero dell’informazione ed accoglienza turistica pro Venzone, 0432.98.50.34.
Più avanti la proposta troverà un’altra tappa a Pozzuolo del Friuli, sempre nella stessa provincia (continua).