Indiretti riferimenti postali alla mostra che, fino al 13 gennaio, il Centro italiano per la fotografia di Torino sta ospitando. È “Camera pop. La fotografia nella Pop art di Warhol, Schifano & Co”, curata da Walter Guadagnini.
L’allestimento -spiegano gli organizzatori- intende ripercorre la trasformazione artistica -giunta al culmine negli anni Sessanta- del documento fotografico attraverso centoventi tra quadri, scatti, collage e grafiche.
Tra gli autori italiani, ecco Mario Schifano, che ha sempre operato attraverso e con l’obiettivo. Nel percorso vi è una sua citazione sul Futurismo; rielabora l’istantanea datata 1912, raffigurante Luigi Russolo, Carlo Carrà, Filippo Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni e Gino Severini a Parigi, la cui scena originale può essere vista sul bordo del foglietto con dieci francobolli da 60 centesimi che San Marino -era il 20 febbraio 2009- dedicò al movimento.
Anche per il più noto rappresentante di questa tendenza, Andy Warhol, c’è il richiamo. Egli ha realizzato migliaia di scatti, “conferendo alla riproduzione meccanica della realtà un ruolo centrale nella definizione della sua poetica”. L’interpretazione che diede di Marylin Monroe è finita nei francobolli, ad esempio, di Brasile (è lo 0,55 real del 5 ottobre 1996) e Francia (l’1,11 euro datato 8 novembre 2003).
Rammentati pure Ray Johnson, considerato tra i maggiori interpreti dell’arte postale, e Mimmo Rotella, cui si deve la decorazione del Catanzaro Centro.
L’affermazione della cultura Pop, inoltre, ha liberato energie anche internamente al mondo dei professionisti della foto, che si sono misurati non solo con il panorama visivo contemporaneo, ma anche con le logiche attraverso le quali il documento viene trasformato in opera d’arte.