Tutti coloro che sono passati dalla stazione ferroviaria di Bologna hanno avuto, nel tempo, occasione di vederlo. È ancora lì, in memoria della bomba che il 2 agosto 1980 fece 85 vittime ed oltre 200 feriti.
È lo squarcio nel muro che delimitava, e delimita, la sala d’attesa di seconda classe. E che dal 2 agosto prossimo sarà protagonista del 60 centesimi, uscito a ventisei anni dall’attentato.
Il francobollo, prodotto in 3,5 milioni di copie, chiude le polemiche sorte nel 2005 in occasione del quarto di secolo dalla strage. Allora, infatti, venne chiesto da più parti un ricordo dentellato, ma la proposta non venne concretizzata.
Il dentello, frutto di un concorso fra studenti che nel 2006 ha coinvolto 230 scuole di settore in Italia ed oltre una cinquantina di accademie nel mondo, è dovuto a Federico Dovesi e Samuele Salvatori. Scelto fra circa duecento proposte.
È stato presentato questa mattina nel corso di un incontro con il ministro alle Comunicazioni, Paolo Gentiloni. L’emissione, ha detto lo stesso ministro, “vuole rendere onore alle vittime del violento scoppio” ma “ha anche l’obiettivo di contribuire a mantenere viva la memoria storica su questo doloroso evento, affinché una coscienza vigile e consapevole possa rappresentare un forte antidoto al ripetersi di crimini di tale efferatezza”.
Il sottosegretario al ministero delle Finanze, Alfiero Grandi, ha poi aggiunto che l’emissione rappresenta “un atto di riparazione necessario all’errore politico fatto dal precedente Governo. Purtroppo nel 2005 ha prevalso una remora politica, oggi viene restituito anche con questo un dovuto e necessario riconoscimento e omaggio alle vittime e ai familiari di una delle stragi e degli episodi di sangue più dolorosi del dopoguerra”.
L’annullo fdc è programmato agli sportelli postali della stessa città emiliana.