Bizzarro come l’Algeria continui ad emettere francobolli utilizzando per le immagini lavori esistenti, magari fuori luogo e comunque senza citarli come si dovrebbe. E non importa se la fonte del momento sia internet o vecchi giornali...
Un recente esempio data 5 luglio; concerne la serie per la “Festa dell’indipendenza”. È organizzata in tre tagli da 10,00, 20,00 e 25,00 dinari: tutti hanno da raccontare... qualcosa. Grazie al giornalista locale Med Achour Ali Ahmed.
Per evitare soggetti simbolici, le cartevalori sono state dedicate a personaggi che si sono fieramente opposti al dominio francese, ritratti da Tayeb Laidi, al suo primo lavoro con l’Amministrazione postale. Si chiamavano Mohamed Lamdjed Ben Abdelmalek detto Boubaghla, Amoud Ben Mokhtar e Bennacer Benchohra. Nelle vignette compaiono ritratti e battaglie.
Il primo oppositore appare sorridente, ed è strano. Si spiega in quanto l’immagine è tratta da “L’illustration” del 10 febbraio 1855, dove figura la sua testa decapitata (quindi non era un momento di felicità, ma il “rigor mortis”). Si aggiunge il dipinto di Horace Vernet “La prise de la smalah d’Abd-el-Kader”.
L’effigie del secondo dentello non è altro che quella di un anonimo tuareg (per l’occasione privato degli amuleti appesi al collo), incisa da Henri Thiriat ed inserita in un servizio del giornalista Albert Félix Dubois, proposto nella medesima rivista il 12 settembre 1896. Quanto allo scontro, eccolo: è una parte dell’incisione “Un fait d’armes dans le Sahara français - Engagement entre nos troupes et les touareg” (supplemento illustrato del “Petit journal”, 17 marzo 1907).
Ritrovamenti pure per l’ultimo esemplare, almeno per la scena bellica. L’origine è il quadro “Le dernier combat - Bataille de Laghouat 1852” di Niels Simonsen.
Che dire?