Una busta con il suo francobollo si fa notare di più dal destinatario, che tende a privilegiarla (e quindi a concedere più attenzione al contenuto) rispetto a quelle con timbri, segni a stampa o altre soluzioni applicate per dimostrare l’avvenuto pagamento del servizio. Un concetto assodato da anni. Diversi sono però l’approccio e l’esito raggiunti dal professore associato all’Università di Friburgo Mark Schelker e dal ricercatore Marco Schneiter. I quali hanno esaminato le modalità del voto postale, sistema all’estero ben consolidato (nei giorni scorsi, per dire, è stato impiegato in Austria). Le conclusioni sono significative ed hanno generato commenti stupiti. Ad esempio, se non bisogna affrancare il plico con cui restituire la scheda (in Svizzera la normativa in argomento è variabile), la percentuale di persone che esercita il diritto sale di quasi due punti. La ragione? È un altro elemento per cui riflettere: non si tratta solo di risparmiare il necessario per spedire una missiva ordinaria, ma spesso il potenziale mittente si blocca perché ha difficoltà nel trovare la carta valore da applicare sull’involucro. E se lo dicono oltre le Alpi…
Voto postale: pre affrancare fa aumentare gli elettori
17 Ott 2017 00:55 - FROM ABROAD
Lo rivela una ricerca svolta in Svizzera: non si tratta solo di evitare la spesa di invio, incide anche la seccatura di cercare la carta valore