Ximènes o Ximenes, ovvero con o senza accento grave? Gli organizzatori della manifestazione di oggi a Firenze, volta a ricordare il gesuita e scienziato a tre secoli dalla nascita, non hanno dubbi, e l’hanno confermato al margine del convegno: si scrive senza. Per cui la citazione presente sul francobollo è sbagliata (questo -va precisato- non incide su una possibile valutazione economica, in quanto sono tutti così e ovviamente non verranno ritirati). Poi c’è un’altra curiosità; anche la data di nascita, peraltro non presente nella vignetta, è diversa da quella che si pensava: non il 27 ma il 21 dicembre, lo scrisse il diretto interessato nel proprio testamento.
“Il personaggio -ha detto il presidente dell’Osservatorio ximeniano, Mario Calamia- ha coperto tutto il Settecento, toscano e fiorentino. È stato fondamentalmente un ingegnere idraulico. Il ministero allo Sviluppo economico, con il francobollo, ha mostrato concreta attenzione all’evento. È molto bello, a giudizio di un non esperto. La presenza qui, in nome di Poste italiane, del responsabile per la filatelia Pietro La Bruna rivela altrettanta attenzione”.
Il collegamento con l’acqua è stato ribadito dal segretario del Comitato Firenze 2016, Giorgio Valentini Federici; si tratta di una risorsa negli ultimi cinquant’anni “sufficientemente trascurata nella nostra regione, ma ora c’è stato un cambio di passo”. Da qui l’idea di un percorso che vada da Leonardo Ximenes a Leonardo da Vinci, di cui nel 2019 si registrerà il mezzo millennio della morte.
“Una straordinaria manifestazione che ci ha fatto scoprire che già tre secoli fa si occupavano di cose oggi attuali. È un francobollo attuale perché racconta l’attualità”, ha commentato il medesimo Pietro La Bruna, al tempo stesso ricordando l’altro recente taglio, quello per gli “angeli del fango”, emesso un mese fa.
Il “forte legame di Ximenes con la nostra città” è stato ribadito dalla consigliera comunale Francesca Paolieri. Che, contemporaneamente, ne ha sottolineato il ruolo anche quale costruttore di strade e fondatore dell’Osservatorio.