Calato il sipario su “Milanofil”, è il momento delle prime valutazioni per quello che ancora una volta si presenta come il più importante e prestigioso appuntamento annuale con la filatelia. Grazie a Poste italiane che lo organizza. Buona l’affluenza di pubblico e buoni, pare, gli affari; al tempo stesso soddisfatte le principali Amministrazioni postali presenti: l’italiana, ad esempio, ha conseguito risultati significativi già nel primo giorno, la vaticana oggi aveva esaurito il quantitativo portato al salone dei foglietti congiunti per l’Unità. Davvero affollate, il venerdì, le due aree dedicate agli alunni; i circa seicento giovanissimi sono stati intrattenuti da una parte con proiezioni commentate da Marco Occhipinti, dall’altra con i referenti per la filatelia di Poste; guidati da Antonella Foschetti, i più piccoli hanno intonato persino l’“Inno di Mameli”, un sottofondo sonoro inconsueto per una manifestazione filatelica. Sul fronte espositivo, oltre alla finale del Campionato cadetti che ha permesso di valorizzare diversi appassionati agli esordi, la simbolica mostra realizzata dal Circolo filatelico “Intramur” attivo nel carcere di Bollate: un esempio di come il collezionismo possa offrire valenze sociali finora trascurate. Vivace la presenza delle associazioni, le quali hanno approfittato del sabato per organizzare assemblee ed altri incontri. Due le emissioni italiane, per i formaggi Dop e la “Giornata mondiale del teatro”; forse meritavano una maggiore valorizzazione con iniziative collaterali, come peraltro è stato fatto negli anni scorsi. Assente, anche all’inaugurazione, una qualsiasi forma di rappresentanza ministeriale, magari fosse solo un filmato. Qualche piccola… sbavatura potrebbe essere facilmente risolta con un maggiore confronto fra le diverse componenti che animano il settore (e non solo con il mondo dei circoli o per gli interventi alla cerimonia di apertura), perché ogni ambito ha visioni e sensibilità proprie che potrebbero essere sfruttate per raggiungere il fine condiviso. Un esempio? Perché, sulle pubblicità presenti nelle strade e sui quotidiani, non mettere anche gli orari di apertura, così da evitare alle persone -proprio quelle esterne all’ambiente che si dice sempre di voler coinvolgere- di venire la domenica pomeriggio, quando la manifestazione è già chiusa? È capitato nel passato, è capitato ancora oggi…
“Milanofil” a bocce ferme
27 Mar 2011 18:17 - APPOINTMENTS
Ancora una volta, la filatelia ha mostrato tante delle sue potenzialità. E con qualche piccola accortezza potrebbe aggiungerne delle altre