Una, due… La serie di lettere anonime sconvolge la vita delle famiglie più note del paese di Campisalti, che si trova in Toscana. Il maresciallo Garufo è chiamato ad investigare su tali missive, che raccontano vite tutte da svelare. Sono parole e numeri che vanno studiati e compresi per ricostruire una realtà complessa e misteriosa, come se fosse una sciarada. È questo, in sintesi, il contenuto di “Carte da decifrare”, edito da Cento autori (224 pagine, 13,00 euro).
Cosa si cela -è il quesito che sorge nel lettore- dietro una vicenda apparentemente banale? Ricorrendo alla struttura tipica del giallo e al vettore postale, Maria Lucetta Russotto ha scritto una storia che racconta l’ambiguità e la complessità della società italiana, di come l’agiatezza e la posizione sociale, a volte, siano il frutto di continui compromessi con la propria morale.
L’autrice è nata a Prato ed ha vinto, fra l’altro, l’ottava edizione del premio letterario “Donna moderna”, concorrendo con il romanzo “Ci sono più cose”. Romanzo che ha venduto ventimila copie.