Sindacati sul piede di guerra. A… dissotterrare l’ascia è la Uil poste abruzzese. La quale denuncia “la grave situazione esistente in tutto il territorio regionale nel recapito della corrispondenza”. Per questo, i suoi simpatizzanti si asterranno dalle prestazioni straordinarie e aggiuntive nel periodo compreso tra il 24 ottobre ed il 23 novembre. Ad annunciarlo è il segretario, Tiziano Del Gallo. L’organizzazione che rappresenta -ricorda- è l’unica “ad opporsi ad una riorganizzazione del recapito che ridimensiona notevolmente la capacità operativa della nostra regione” a seguito della chiusura del centro di meccanizzazione postale esistente in via Volta a Pescara. Scelta che comporta il taglio di 109 persone impiegate nell’impianto ed un esubero di 167 fattorini (43 in provincia di Chieti, 39 all’Aquila, altrettanti a Pescara, 46 a Teramo). A ciò si aggiunge l’indotto, con 8 dipendenti della Elsag in meno (si occupavano della manutenzione alle macchine del Cmp) e la cancellazione del volo notturno all’aeroporto della stessa Pescara. Il corriere locale oggi viene lavorato ai Cmp di Ancona e di Roma. “L’Abruzzo continua a perdere posti di lavoro a vantaggio di altre regioni, chiediamo ai nostri politici di intervenire con forza affinché questo processo in Poste italiane si fermi. Ai cittadini rivolgiamo un invito affinché non facciano rimostranze nei confronti dei portalettere, che non hanno nessuna colpa, anzi grazie al loro continuo sacrificio ed alla loro elevata responsabilità, si riescono ad arginare in parte i disservizi quotidiani”. Uil poste “è fermamente decisa a lottare insieme ai lavoratori, nell’interesse anche dei cittadini, per far cambiare questo stato di cose”.