Pronti a cambiare il calendario? Pensando alla ricorrenza in tempi di coronavirus, il Comune di Bologna ha ideato un’iniziativa a sfondo… postale.
“Per la prima volta dopo quasi un secolo il Vecchione non brucerà in piazza Maggiore”, anticipano dalla sede municipale: il rito scaramantico del rogo, che dal 1922 raduna nel cuore cittadino le persone per salutare il nuovo anno sulle ceneri del vecchio, è stato annullato, destinando “più risorse a chi, in questi lunghi mesi, ha subìto ingenti perdite economiche”. Ma la tradizione “è uno dei collanti più forti di una comunità”, per questo si è voluto portarla avanti, seppur rivisitata. È stata coinvolta la disegnatrice Chiara Rapaccini (in arte Rap, è lei a firmare, ad esempio, le tavole degli “Amori sfigati”). Porta un suo lavoro la cartolina distribuita tramite le “buchette delle lettere”, come le chiamano nell’area. Rappresenta il desiderio dell’Ente locale di raggiungere tutti gli abitanti “con un pensiero speciale che abbracci virtualmente l’intera città in un momento faticoso e, per molti, di solitudine e lontananza dalle persone care. Come si usava fare una volta con i biglietti di auguri scritti a mano e conservati con affetto prima dell’avvento degli smartphone, la cartolina d’autore è un piccolo gesto simbolico di vicinanza e condivisione”. L’illustrazione riprende uno dei simboli più iconici, le due torri; contemporaneamente, manifesti in linea sono stati destinati alle strade.
Elementi che “preparano” l’appuntamento fissato per le ore 23.45 del 31 dicembre, raggiungibile dal sito del Comune stesso. La sorpresa consiste in un corto d’autore (cui seguiranno altri contributi) dove l’autrice reinterpreta il Vecchione in chiave digitale: evidenzia l’auspicio di liberarsi dalle fatiche del 2020.
Si affianca (fino al 10 gennaio) la raccolta fondi “Capodanno del cuore” a favore di Ageop ricerca e Piccoli grandi cuori onlus, due realtà che da tempo si occupano rispettivamente dei piccoli pazienti oncologici e cardiopatici congeniti nonché delle loro famiglie.