Non solo libri, come evidenziato dalla notizia precedente. Di Charles Bukowski, lo scrittore “maledetto” che fece pure il postino e di cui oggi è scoccato il secolo dalla nascita, vi è anche, di recente pubblicato in italiano, il carteggio che va dagli anni Quaranta ai Novanta. Ad averlo edito è Guanda sotto al titolo “Sulla scrittura” (272 pagine, 18,00 euro).
È un autore “fuori dal coro, un lupo solitario che non si è piegato alle regole di un sistema che ha sempre disprezzato”, annotano dalla sede. Proprio per questo la sua voce è unica, i racconti, le poesie, i romanzi memorabili. La raccolta di testi inediti condivide con i lettori il suo pensiero sull’arte dello scrivere: “impulso irrefrenabile, esigenza che non lascia scampo, unica cura al male di vivere”; essa “non può essere un esercizio studiato a tavolino, né tantomeno un mestiere”.
I cultori del “Vecchio sporcaccione” trovano qui delle vere e proprie gemme disseminate nelle missive che ha spedito agli editori, ai redattori delle riviste, agli amici e ai colleghi. John Fante, Lawrence Ferlinghetti e Henry Miller sono alcuni dei destinatari citati nell’epistolario, impreziosito da schizzi e disegni. Brutale, crudo, ma anche commovente e ironico, il lavoro ritrae il personaggio “da una nuova e più intima prospettiva, mettendo in luce la spigolosa e complessa umanità di una delle più grandi icone” proveniente dagli Stati Uniti (fine).