I risultati raggiunti non sono la principale notizia. Per La posta svizzera, che ha chiuso il 2007 con un utile da 909 milioni di franchi (+72 rispetto all’esercizio precedente), il vero elemento di novità è che, per la prima volta, una parte del surplus verrà dato alla Confederazione. L’assegno da staccare ammonta a 250 milioni. Il resto “aiuterà la Posta a finanziare gli investimenti necessari alla crescita durevole dell’azienda. Inoltre potrà aumentare il capitale proprio, ancora insufficiente rispetto agli standard del settore”. Servirà, infine, per consolidare la cassa pensioni. Due terzi abbondanti del ricavo provengono dalle unità del gruppo Postmail, Postlogistics e Postfinance. Nel procedere sulla via della liberalizzazione -precisano da oltralpe- il mondo politico dovrà però garantire l’equilibrio tra il livello del servizio di base richiesto e il suo finanziamento... La Posta e i suoi concorrenti devono poter lottare ad armi pari in materia di condizioni di assunzione e di possibilità di sviluppo”. Nel particolare, la filatelia “consegue un buon risultato”, con 19 milioni di franchi. Il fatturato dello shop on-line è passato da 7,2 a 10,6 milioni. Ma il francobollo “non ha avuto vita facile neanche nel 2007: la concorrenza dei media elettronici ha continuato ad inasprirsi e la domanda generale di segni di valore su carta continua a stagnare. Tuttavia grazie ad innovazioni, motivi richiesti e misure mirate di marketing il fatturato è stato migliorato, passando da 39 a 48 milioni di franchi. Con la creazione di francobolli che si contraddistinguono per innovazione, qualità e creatività trasportando messaggi emotivi, il settore della filatelia intende mantenere i clienti attuali e conquistarne altri all’estero”.