Otto le emissioni in arrivo domani dal Vaticano; all’appello mancava solo quella dedicata a palazzo di Spagna, che da quattro secoli accoglie l’Ambasciata del Paese iberico presso la Santa Sede (continua, dunque, il filone diplomatico).
Protagonista del francobolli da 1,20 euro, ma anche della bandella presente nei minifogli da cinque, è il dipinto raffigurante l’edificio, intitolato “Festa dell’Ambasciata di Spagna”. Realizzato da Giovanni Paolo Pannini nel 1727, è esposto alla Apsley house di Londra. Non manca il logo realizzato per l’anniversario. La tiratura conta su centotrentasettemila cinquecento dentelli.
È “la più antica sede diplomatica permanente”, dicono dal Servizio poste e filatelia. Dopo la sua apertura, nel 1475, fu ospitata in vari immobili nel centro di Roma fino al 1622, quando si trasferì definitivamente in quello che allora era conosciuto come palazzo Monaldeschi, costruito dall’architetto Carlo Lombardi tra il 1592 e il 1600 e successivamente ristrutturato, dapprima da Francesco Borromini, poi da Antonio del Grande.
Le questioni negoziate tra le parti “sono state molto rilevanti per la storia della Spagna e della Chiesa” locale. Come l’appoggio papale alla riconquista di Granada, la spartizione del Nuovo mondo con il Portogallo del 1493, la creazione della Lega santa per la lotta contro l’Impero Ottomano, l’appoggio del pontefice al futuro Filippo V durante la Guerra di successione. Si aggiungono le cause che hanno portato a canonizzare numerosi santi, l’organizzazione delle Diocesi nei Vicereami d’America, lo scioglimento della Compagnia di Gesù.