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Il 2025 sarà così
17 Set 2024 13:14 - VATICAN
Le anticipazioni sul programma definito in Vaticano per l’anno prossimo, rivelate durante la manifestazione dell’Unione stampa filatelica italiana

La programmazione del 2025 “sarà scandita da emissioni dedicate a personaggi che hanno fatto della speranza il filo conduttore della propria esperienza di vita”. L’ha detto, aprendo il suo intervento al congresso dell’Unione stampa filatelica italiana di Sasso Marconi (Bologna), l’incaricato del Servizio poste e filatelia di Vaticano; si chiama Federico Sgarbossa. Ricordando che il periodo sarò caratterizzato dal Giubileo, intitolato “Pellegrini di speranza”.

Come “testimoni di speranza” saranno citati la serva di Dio italiana Chiara Corbella (1984-2012), la mistica spagnola Madre Speranza di Gesù (1893-1983), lo scrittore francese Charles Peguy (1873-1914), il cardinale vietnamita Nguyễn Văn Thuận (1928-2002).

Si aggiungono la probabile canonizzazione del beato Carlo Acutis, le sante Vicenta Maria e Teresa di Lisieux a mezzo e nel secolo delle rispettive canonizzazioni (quest’ultimo tributo sarà un aerogramma), la Congregazione della missione nel quarto centenario dalla fondazione, il compositore Giovanni Pierluigi da Palestrina nel quinto dalla nascita, il pittore e scultore Michelangelo Buonarroti a cinque secoli e mezzo sempre dalla nascita (si tratta di cartoline), il Concilio di Nicea (ora Turchia) svolto nel 325.

Confermati i titoli per l’Anno santo, il Pontificato di papa Francesco e i suoi viaggi del 2024 (Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore registrato dal 2 al 13 settembre; Lussemburgo e Belgio previsto dal 26 al 29), Pasqua, Natale, PostEurop (le scoperte archeologiche nazionali), il percorso “2021-2030 Decennio dell’Onu per il ripristino dell’ecosistema” (sarà la quarta tappa).

Il relatore per il Vaticano, Federico Sgarbossa, a Sasso Marconi (Bologna)
Il relatore per il Vaticano, Federico Sgarbossa, a Sasso Marconi (Bologna)

L’icona di Grodno
09 Set 2024 19:42 - VATICAN
Il dipinto a olio su lastra di rame, opera di autore ignoto, raffigura la Madre di Dio; sarà citato in un francobollo del Vaticano in congiunta con la Bielorussia

Un curioso anniversario, il trecentosessantesimo, così da realizzare un’altra emissione congiunta con la Bielorussia. È quella impostata dal Vaticano e in arrivo il 16 settembre. Riguarda l’icona della Madre di Dio, riproduzione della Madonna della Neve, presente a Grodno; a essere precisi si trova nella Basilica cattedrale di san Francesco Saverio. È un dipinto a olio su lastra di rame, opera di autore ignoto.

Donata da Wojciech Zhelyazowski all’Associazione degli studenti facente capo al Collegio dei gesuiti locale, fu da quel momento conosciuta come icona della congregazione studentesca. Nel 1664 venne trasferita solennemente nella chiesa degli stessi gesuiti e da allora, in virtù dei numerosi miracoli confermati e avvenuti per intercessione della Madre di Dio, non solo i giovani, ma anche molti altri credenti iniziarono a invocarla come patrona celeste della città. All’inizio del XVIII secolo fu collocata in una cappella separata del nuovo tempio; in segno di gratitudine per i prodigi e le grazie ricevute, i fedeli adottarono l’usanza di porle accanto vari ornamenti simbolici, i cosiddetti “vota”.

Il 28 agosto 2005, ottenuto il consenso scritto della Sede apostolica, l’icona fu incoronata solennemente, proprio come appare nel francobollo che la celebra. Quest’ultimo è un taglio da 1,30 euro, disponibile in novantanovemila unità allestite in fogli da sei.

Francobollo e annullo nella versione vaticana
Francobollo e annullo nella versione vaticana

Sono quelli definiti dal Servizio poste e filatelia di Vaticano per sottolineare le visite del pontefice in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore

Quattro mete, quattro annulli speciali firmati dal Servizio poste e filatelia di Vaticano. Riguardano il viaggio apostolico che papa Francesco sta compiendo durante questi giorni in Indonesia (dove è giunto il 2 settembre e resterà fino al 6), Papua Nuova Guinea (dal 6 al 9), Timor Est (dal 9 all’11) e Singapore (dall’11 al 13).

Le immagini si ispirano genericamente ai loghi ufficiali, semplificandoli e aggiungendovi il volto del pontefice. Le impronte potranno essere richieste al settore obliterazioni fino al 19 ottobre.

I quattro annulli che richiamano le tappe in Indonesia (dal 2 al 6 settembre), Papua Nuova Guinea (dal 6 al 9), Timor Est (dal 9 all’11) e Singapore (dall’11 al 13)
I quattro annulli che richiamano le tappe in Indonesia (dal 2 al 6 settembre), Papua Nuova Guinea (dal 6 al 9), Timor Est (dal 9 all’11) e Singapore (dall’11 al 13)

Riguardano Stati Uniti e Santa Sede: l’appuntamento con il calendario sarà ricordato da un francobollo di Vaticano in arrivo il 16 settembre

Curioso sapere che le relazioni diplomatiche tra gli Stati Uniti e la Santa Sede furono ufficialmente stabilite solo nel 1984 con l’accordo tra Giovanni Paolo II e Ronald Reagan, nominando come ambasciatore William Wilson e quale nunzio apostolico l’arcivescovo Pio Laghi.

In realtà -spiegano dal Vaticano presentando l’emissione collegata- il primo contatto ad alto livello tra le parti avvenne nel 1788, quando George Washington, tramite Benjamin Franklin, comunicò a papa Pio VI che nella neonata Repubblica non vi era alcun bisogno di un permesso da parte dello Stato per la nomina di un vescovo, in virtù della libertà religiosa che la Rivoluzione aveva portato nelle ex Colonie. Il pontefice designò quindi il gesuita John Carroll. Nel tempo i rapporti sono cresciuti “lentamente ma costantemente, dando vita a un prezioso partenariato frutto di una costante collaborazione su obiettivi condivisi e del comune impegno per un mondo più pacifico e giusto per tutti”.

Il francobollo in arrivo il 16 settembre da oltre il fiume Tevere risulta simbolico. È un 2,45 euro su cui è intervenuta Daniela Fusco; propone i relativi stemmi, uniti idealmente da nastri che evocano le bandiere nazionali. È stato stampato in centoquattromila esemplari nei soliti fogli da dieci.

Il francobollo è tra le emissioni del 16 settembre
Il francobollo è tra le emissioni del 16 settembre

Due immagini in una
29 Ago 2024 13:24 - VATICAN
Dovute a Gabriele Dell’Otto, fanno conoscere le problematiche sottese al “Decennio dell’Onu per il ripristino dell’ecosistema”, in svolgimento tra il 2021 e il 2030

Due immagini, di Gabriele Dell’Otto, fortemente contrapposte: da un ambiente dove regnano la bellezza e l’armonia degli elementi naturali si viene proiettati in uno scenario quasi distopico e apocalittico, sfregiato da ciminiere e fabbriche che inquinano e deturpano l’ambiente, mentre il fuoco avanza portando morte e distruzione.

È quanto propone il francobollo da 2,45 euro che il Vaticano emetterà il 16 settembre come terza tappa del ciclo “2021-2030 Decennio dell’Onu per il ripristino dell’ecosistema”. Il dentello conta su trentunomila esemplari allestiti in fogli da dieci.

L’emissione -spiegano da oltre il fiume Tevere- si ispira al messaggio di papa Francesco per la “Giornata mondiale del creato” che si celebrerà il prossimo 1 settembre. Vuole offrire “un’efficace e incisiva rappresentazione di come rischierebbe di modificarsi e deturparsi nel tempo anche il paesaggio più incantevole e incontaminato se invece di iniziare subito una vera e attenta conversione ecologica continuassimo a perseverare in atteggiamenti di incuria, indifferenza, arroganza e avidità”.

È la terza tappa del percorso dedicato al “Decennio dell’Onu per il ripristino dell’ecosistema”
È la terza tappa del percorso dedicato al “Decennio dell’Onu per il ripristino dell’ecosistema”

Consacrata nel 324
26 Ago 2024 16:00 - VATICAN
È la Basilica lateranense, celebrata dal Vaticano con un francobollo in occasione dei diciassette secoli trascorsi. Il dentello debutterà il 16 settembre

Quando nel 313 dopo Cristo l’imperatore Costantino riconobbe ai cristiani la libertà di culto, furono molti -spiegano dal Vaticano- i luoghi edificati per onorare e glorificare il Signore. Lo stesso imperatore, desideroso di offrire alla Chiesa nascente un luogo adatto per svolgere pienamente il ministero spirituale, fece costruire un riferimento sul monte Celio a Roma, luogo dell’antico palazzo Laterano.

Consacrata nel 324 da Silvestro I, la Basilica papale del santissimo Salvatore e dei santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano è considerata come la principale fra tutte le chiese del mondo. La struttura attuale a cinque navate è molto simile, in pianta, alla primitiva e i muri perimetrali coincidono più o meno con quelli antichi. Nell’Alto Medioevo rappresentava un prezioso scrigno contenente opere d’arte. Più volte distrutta nel corso del tempo, fu sempre ricostruita; l’ultima riedificazione avvenne con Benedetto XIII, che la riconsacrò nel 1724.

Tra i francobolli da 1,30 euro in arrivo il 16 settembre da piazza San Pietro, uno cita i millesettecento anni trascorsi; utilizza una foto di Arnaldo Vescovo che ritrae in scorcio prospettico la facciata del monumento e una parte di palazzo Lateranense. È stato stampato in quarantaduemila esemplari confezionati in fogli da dieci.

Per i diciassette secoli dalla prima consacrazione
Per i diciassette secoli dalla prima consacrazione


Vaticano - Il 16 settembre arriveranno cinque francobolli per altrettanti argomenti, questa volta senza orpelli fogliettati

Cinque emissioni e, una volta tanto, solo cinque francobolli, senza orpelli fogliettati oggi troppo inflazionati. È quanto comprende la prossima uscita di Vaticano, fissata al 16 settembre.

Tre voci figuravano già in programma; riguardano l’Unione postale universale (è un taglio da 1,30 euro), la Basilica lateranense (lo stesso), la terza tappa del percorso “2021-2030 Decennio dell’Onu per il ripristino dell’ecosistema” (2,45).

Vanno addizionate le finora non previste sottolineature per i quarant’anni di rapporti diplomatici tra Santa Sede e Stati Uniti (2,45) e i trecentosessanta raggiunti dall’icona della Madre di Dio di Grodno (1,30), quest’ultimo dentello in congiunta con la Bielorussia.

Per il primo titolo, un centocinquantenario, è stato coinvolto Patrizio Daniele. Tirato in ottantunomila esemplari (i fogli sono da dieci), il soggetto “esemplifica perfettamente la funzione e lo scopo dell’agenzia grazie alla rappresentazione di un postino, ritratto nel pieno svolgimento delle sue mansioni”, e del globo che allo stesso tempo richiama il logo ufficiale. L’importanza storica dell’Upu risiede nella cooperazione interstatale “anche oltre i confini europei e nel superamento delle frontiere nazionali grazie al quale assicura la libera circolazione degli invii postali in un unico territorio postale interconnesso, garantendo al contempo l’efficienza e l’affidabilità degli scambi”.

L’omaggio all’Unione postale universale
L’omaggio all’Unione postale universale

Costo da 1,25 euro anche per il contributo del Vaticano alla congiunta che considera, oltre all’Italia, San Marino e Smom

Anche dal Vaticano
Anche dal Vaticano

Congiunta con Bel Paese, San Marino e Smom. Alle ore 15 ancora nessuna comunicazione ai giornalisti da parte del Vaticano circa l’emissione odierna. E ne sfugge il motivo: il debutto era programmato da tempo.

Comunque, viene confermata la scelta già vista: la Croce rossa italiana, a centosessant’anni dalla sua fondazione, è celebrata anche oltre il Tevere con l’immagine di Tiziana Trinca; visualizza i soccorsi del 14 agosto 2018 dopo il crollo del ponte “Riccardo Morandi” a Genova. È un francobollo da 1,25 euro tirato in duecentoventimila unità, queste raccolte nei minifogli da quattro. Minifogli che sul bordo mostrano le fiaccole.

In seguito al Convegno di Ginevra del 1863 ispirato dal filantropo e imprenditore svizzero Henry Dunant, nacquero le varie società nazionali. Tra cui quella ora festeggiata, fondata a Milano il 15 giugno 1864 da Cesare Castiglioni col nome di Comitato dell’associazione italiana per il soccorso ai feriti ed ai malati in guerra. Da allora, la sua storia si è intrecciata con quella del Paese: “nei momenti belli, nei grandi eventi, nei disastri che hanno interessato la Nazione ma anche nelle singole realtà locali”.

Lo scorso 6 aprile papa Francesco ha ricevuto una delegazione in udienza, esprimendo profonda gratitudine per il costante impegno “ispirato ai principi di umanità, imparzialità, neutralità e volontariato… segno visibile che la fraternità è possibile”. Auspicando che l’organizzazione possa “restare sempre simbolo eloquente di un amore per i fratelli che non ha confini, né geografici, né culturali, sociali, economici o religiosi” (continua).


Si svolgerà dall’8 al 15 settembre nella capitale dell’Ecuador. Lo segnala il Vaticano attraverso il foglietto contenente due francobolli

Pure nell’annullo compare il logo
Pure nell’annullo compare il logo

Dal Vaticano foglietto per promuovere il 53° Congresso eucaristico internazionale, che si svolgerà a Quito, in Ecuador, tra l’8 e il 15 settembre.

Costituisce una delle emissioni giunte agli sportelli ieri. Stampato in ventinovemila pezzi, il blocco contiene due francobolli; propongono il panorama stilizzato della città ospite (è il dentello da 1,25 euro) e il logo dell’appuntamento (presente nel taglio da 2,45 ma anche nell’annullo). Sul bordo si aggiunge l’acquerello con la Basilica del voto nacional, collocata sempre nella capitale. Le immagini sono dovute a Publio Enrique Escobar Chiriboga e Mauri Virtanen.

Il tema sarà “Fraternità per sanare il mondo. «Voi siete tutti fratelli» (Matteo 23,8)”. La fratellanza -si legge nel testo base della manifestazione- “è la sfida del nostro secolo, un sogno che permea l’intera umanità. Non è un’utopia, ma piuttosto l’opportunità di realizzare la vocazione di ogni persona: la chiamata all’incontro con gli altri”. Aggiungono da piazza San Pietro: “Non si tratta solo di sanare le relazioni tra i diversi popoli che abitano la faccia della Terra, ma anche di curare quelle ferite del cuore umano che ostacolano la pace e la riconciliazione”.

Il foglietto comprende due francobolli con il panorama di Quito (Ecuador) e, nel taglio più costoso, l’emblema dell’appuntamento
Il foglietto comprende due francobolli con il panorama di Quito (Ecuador) e, nel taglio più costoso, l’emblema dell’appuntamento


Anche il Vaticano ha voluto ricordare il filosofo, santo e dottore della Chiesa. Oggi il francobollo che riprende un dipinto realizzato attorno al 1335

La serie a trittico del 18 giugno 1974
La serie a trittico del 18 giugno 1974

Era il 18 giugno 1974 quando il Vaticano ricordò il settimo centenario trascorso dalla morte di san Tommaso d’Aquino con una serie a trittico, tagli da 50, 90 e 220 lire. Oggi l’ha rammentato per il settecentocinquantesimo anniversario.

È un francobollo da 1,30 euro che riproduce il particolare di un polittico realizzato attorno al 1335 dal Maestro della Croce di Piani di Invrea, dipinto custodito nella Galerie Brimo de Laroussilhe a Parigi. Il dentello risulta stampato in quarantaquattromila unità raccolte in fogli da dieci.

Filosofo, santo e dottore della Chiesa, “è tra le personalità che hanno maggiormente segnato il pensiero cristiano”, annotano da oltre il fiume Tevere. Nato nel 1224 (o 1225) in una nobile famiglia, intraprese gli studi filosofici a Napoli, durante i quali ebbe i primi contatti con l’Ordine domenicano, dove poi decise di entrare superando l’opposizione dei familiari. La sua vastissima opera, fedele al principio “Contemplata aliis tradere” (“Partecipare agli altri i frutti della propria riflessione”) “esalta il ruolo della ragione, supporto necessario della stessa fede nella ricerca della verità”.

Il francobollo e l’annullo odierni
Il francobollo e l’annullo odierni




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