search results
total: 754
In attesa della rituale impronta datata 25 dicembre, da oggi (e fino al 5 gennaio) sono in uso presso il Servizio poste e filatelia di Vaticano gli altrettanti, consolidati annulli “Christvs natvs est allelvia”. Complessivamente risultano sempre sei e si distinguono per i codici che stampigliano. Tre, caratterizzati dalla lettera “C”, sono impiegati nel comparto partenze, timbrando anche tutto quanto viene imbucato nelle cassette gialle presenti in piazza San Pietro e in pochissimi altri luoghi. Al contrario, il settore degli arrivi mostra due manuali che si identificano con il “Ca”. Infine, ecco per l’area pacchi il “P” (continua).

Rivelato oggi il programma indicativo delle emissioni 2024 del Vaticano. E subito emergono un paio di riflessioni: la prima è che l’elenco già comprende ben ventitré voci; la seconda riguarda le congiunte. Allo stato, queste sarebbero due, una con l’Italia per gli Accordi di villa Madama (il Bel Paese segnala anche quella dedicata alla Fondazione Venezia per la ricerca della pace; nella lista d’oltre Tevere il tributo c’è, ma non fa riferimento a una condivisione); l’altra è con San Marino e Smom per la… Croce rossa italiana (curioso che manchi proprio l’Italia, ma tutto sommato meglio così: un esemplare in meno!). Gli argomenti trattati comprendono il 53° Congresso eucaristico internazionale che si terrà a Quito (Ecuador); i centocinquant’anni della Farmacia vaticana, dell’Unione postale universale e della nascita di Guglielmo Marconi; i centosettanta della consacrazione della Nuova basilica di san Paolo a Roma; i duecento della scomparsa del cardinale Ercole Consalvi e del “sogno” di san Giovanni Bosco; i quattrocentocinquanta della dipartita di Giorgio Vasari (cartoline); i settecentocinquanta delle morti dei santi Bonaventura (aerogramma) e Tommaso d’Aquino; i novecento della fondazione dell’Abbazia di Montevergine (Mercogliano, Avellino); i millesettecento della dedicazione della Basilica lateranense. Non mancano i percorsi già in sviluppo (“Un ideale pellegrinaggio attorno alla Terra in cammino verso il Giubileo 2025: Europa” e “2021-2030 Decennio dell’Onu per il ripristino dell’ecosistema” - Anno III), nonché i tributi consolidati (Pontificato e viaggi, Pasqua, Natale, PostEurop per fauna e flora sottomarine, busta postale).


Inizialmente non previsto nel programma 2024 del Vaticano, arriverà domani sotto forma di aerogramma: è il ricordo per don Lorenzo Milani a cent’anni dalla nascita. In vendita a 2,45 euro, può essere spedito senza integrazioni in tutto il pianeta tranne l’Oceania. È stato stampato in settemilacinquecento pezzi e propone due immagini rese disponibili dalla Fondazione intitolata al sacerdote. Nell’impronta di affrancatura è accolta una veduta di Barbiana (Vicchio, Firenze), luogo simbolo della sua attività pastorale e pedagogica; a fianco compare il ritratto del personaggio.
Abbandonati gli agi e i privilegi di un passato che considerava vissuto “nelle tenebre”, entrò in seminario a vent’anni, spinto dal desiderio e dalla necessità di servire Dio nel modo più completo. “Senza mezze misure”, sottolineano da oltre il fiume Tevere. Ordinato prete, fu mandato alla pieve di san Donato a Calenzano (Firenze) come cappellano. All’inizio cercò di avvicinare i ragazzi alla Chiesa con attività sportive e ricreative come gli altri colleghi, ma ben presto realizzò che il vero ostacolo all’evangelizzazione e all’elevazione sociale e civile era la mancanza di istruzione. Fu così che decise di organizzare una scuola serale per giovani operai e contadini: era il mezzo per colmare quel fossato culturale che gli impediva di essere capito dal suo popolo quando predicava il Vangelo, così come lo strumento per dare la parola ai poveri perché diventassero più liberi e più eguali, per difendersi meglio e gestire l’uso del voto e dello sciopero, per liberarsi da schieramenti preconcetti distinguendo sempre il vero dal falso e ragionando con la propria testa.

Il 16 dicembre il cardinale Eduardo Francisco Pironio sarà beatificato nel Santuario argentino di Nostra Signora di Luján, lo stesso luogo in cui venne ordinato sacerdote e vescovo e dove ora riposano le sue spoglie. Ultimogenito di ventidue figli, nacque a Nueve de Julio il 3 dicembre 1920, in una famiglia di emigrati italiani. Testimone vivente della radicalità del Vangelo, nutrì la fede trasmessagli dalla madre con la preghiera costante, lo studio e la meditazione. Compiuti gli studi primari nella città natale, entrò nel Seminario “San José” di La Plata. Fu ordinato sacerdote nel 1943 e vescovo ausiliare di La Plata nel 1964. Coerenza, spiritualità e fede risultarono elementi distintivi che lo resero presto un fidato collaboratore dei papi Paolo VI e Giovanni Paolo II. Dal 1967 al 1975 fu segretario e poi presidente generale del Consiglio episcopale latino-americano, contribuendo al rinnovamento della Chiesa nell’area. Chiamato a Roma come prefetto della Congregazione per i religiosi, venne creato cardinale nel 1976. Otto anni dopo, la nomina a presidente del Pontificio consiglio per i laici. Il suo nome è strettamente legato ai raduni e alle “Giornate mondiali della gioventù”, delle quali fu uno degli ideatori. Si dimise nel 1996 per l’aggravarsi di una malattia che lo condusse alla morte il 5 febbraio 1998. Il 18 febbraio 2022 papa Francesco ne riconobbe le virtù eroiche, dichiarandolo “venerabile”. Il prossimo 23 novembre verrà ricordato da un francobollo del Vaticano; dal costo di 2,45 euro, è stato stampato in novantamila esemplari allestiti in fogli da dieci. La vignetta raffigura il personaggio con, sullo sfondo, la Basilica di Luján.


Una foto realizzata nel corso dell’ultima “Giornata mondiale della gioventù” a Lisbona (2-6 agosto 2023), raffigurante il papa che saluta e accoglie una giovane coreana (“Vatican media”). E un secondo scatto colto in occasione della visita del santo padre in Corea del Sud (13-18 agosto 2014), proponente il vicario di Cristo insieme al segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, e al vescovo emerito di Jeju, monsignor Peter Kang U-il. Le due immagini caratterizzano i francobolli da 1,25 e 1,30 euro che il Vaticano emetterà il 23 novembre per sottolineare i sessant’anni trascorsi dall’avvio delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Seul. L’iniziativa conta su settantaduemila serie in fogli da dieci.
Tali rapporti -è la nota- “sono frutto di un lungo cammino storico condiviso”. Nella penisola il contatto iniziale con il Vangelo avvenne verso la fine del XVIII secolo, quando alcuni letterati cominciarono a interessarsi alla dottrina cattolica, giunta nella “Terra del calmo mattino” per mezzo di libri provenienti dalla Cina. Il primo cristiano coreano fu uno di tali eruditi, Lee Seung-hun, che ricevette il battesimo a Pechino nel 1784; una volta rientrato in patria, egli stesso battezzò gli altri membri del gruppo, dando origine alla Chiesa locale. Nel 1831, con l’erezione del Vicariato apostolico, la comunità iniziò il lungo percorso di organizzazione ecclesiale. Fin dalla proclamazione della Repubblica, nel 1948, essa ha goduto di ampia libertà per lo svolgimento della sua missione, particolarmente fiorente nel campo scolastico, ospedaliero e assistenziale. Con il tradizionale scambio di note verbali, annunciato l’11 dicembre 1963, furono stabilite formalmente le relazioni diplomatiche.


Il presepe di Greccio (Rieti), di cui ricorre l’ottocentesimo anniversario. È la scelta del Vaticano per caratterizzare la proposta di Natale in arrivo il 23 novembre.
Quella che è considerata la prima rappresentazione in argomento al mondo affonda le radici nel 1223, quando san Francesco, recatosi nel paese laziale, decide insieme al signore locale e amico Giovanni Velita, e con l’aiuto della popolazione, di rappresentare la Natività. Cinque anni dopo nella grotta impiegata è stata costruita la piccola cappella del Presepio, nucleo originario dell’attuale santuario dove ogni anno, dal 1973, l’evento viene rievocato.
L’emissione è costituita da due francobolli, nominali da 1,25 e 1,30 euro; mostrano altrettante opere del pittore Piero Casentini intitolate “San Francesco celebra a Greccio la festa del presepe”, realizzata nel 2004, e “L’adorazione dei magi”, del 2006. Le cartevalori risultano tirate rispettivamente in cinquanta e cinquantunomila esemplari; i fogli sono da dieci uguali.
Si aggiunge il libretto, prodotto in quindicimilacinquecento pezzi, che contiene due serie. La relativa copertina offre un particolare del dipinto “Miracolo di Greccio”, eseguito nel 1902 dal frate Michelangelo Cianti e conservato nel Convento francescano di san Bonaventura a Frascati (Roma).

Papa Francesco “non ha mai nascosto la sua ammirazione per lo scrittore milanese che «attraverso le sue opere, è stato cantore delle vittime e degli ultimi: essi sono sempre sotto la mano protettrice della Provvidenza divina, che atterra e suscita, affanna e consola; e sono sostenuti anche dalla vicinanza dei pastori fedeli della Chiesa, presenti nelle pagine del capolavoro»”. Nella storia, “accanto ai sopraffattori e ai violenti, c’è un mondo di gente semplice, di famiglie unite, che si danno vicendevolmente una mano attraverso atti concreti di accoglienza e solidarietà”. Con loro Alessandro Manzoni tratteggia la fatica e il travaglio del vivere, la fedeltà ai principi, il coraggio di spendersi per una causa giusta. Dopo il francobollo d’Italia emesso il 22 maggio scorso, anche il Vaticano celebra il letterato a un secolo e mezzo dalla morte. Il tributo postale consiste in un taglio da 1,30 euro dovuto a Stefano Morri e stampato in centoventiseimila esemplari; arriverà il 23 novembre. Ritrae il personaggio sulla copertina di un volume dal quale escono Renzo e Lucia, protagonisti de “I promessi sposi”; sullo sfondo compare il lago di Como. Il dentello è allestito in fogli da sei unità; si aggiunge un’etichetta che riprende la stessa immagine e la frase “Non ho mai trovato che il Signore abbia cominciato un miracolo senza finirlo per bene”, tratta dallo stesso romanzo.


Malta (il viaggio si è svolto dal 2 al 3 aprile), Canada (24-30 luglio), Kazakistan (13-15 settembre) e Bahrein (3-6 novembre): sono i Paesi visitati da papa Francesco nell’anno 2022. Figurano tutti nel foglietto in programma per il 23 novembre.
Dovuto a Marco Ventura, comprende un francobollo da 2,45 euro con il pontefice. Il resto del racconto è sviluppato sul bordo esterno, dove, nell’ordine, sono rappresentati la grotta di san Paolo a Rabat, l’incontro con un nativo americano, la Qazaq concert hall, la cattedrale di Nostra Signora d’Arabia.
In questo caso la tiratura è stata fissata a ventiseimila esemplari.


Sette titoli con significative variazioni rispetto al previsto; arriveranno dal Vaticano il 23 novembre concludendo l’anno. Riguardano le programmate emissioni “Un ideale pellegrinaggio attorno alla Terra in cammino verso il Giubileo 2025: America” (sarà un 3,20 euro in foglietto), “I viaggi di Francesco nel mondo” (2,45 ancora in blocco), il letterato Alessandro Manzoni (1,30) e il Natale (1,25 e 1,30 pure in libretto). Aggiunte ora alla lista, ecco le relazioni diplomatiche con la Corea del Sud (1,25 e 1,30), il cardinale Eduardo Francisco Pironio (2,45), don Lorenzo Milani (aerogramma da 2,45). Quanto alle voci residue, quella per san Tommaso d’Aquino è stata rinviata all’anno prossimo (sarà un dentello), mentre l’omaggio a Charles Péguy risulta annullato.
Per il primo titolo è stato coinvolto di nuovo Patrizio Daniele che, riprendendo lo schema già visto, ha rappresentato nel francobollo il continente scelto e la Vergine di Guadalupe, venerata dai cattolici come patrona e regina di tutti i popoli di lingua spagnola e del continente; sul bordo compaiono Gesù e la colonna di fedeli (da notare il nativo a cavallo). Il tributo conta su ventiquattromila esemplari.

È la seconda esperienza nell’Esagono, dopo quella a Strasburgo del 25 novembre 2014. “Francesco ha più volte rimarcato che queste sue due visite non sono alla Francia in quanto tale. Comunque verrà accolto dalle più alte cariche istituzionali, e avrà un doppio colloquio con il presidente Emmanuel Macron”. Lo si legge su “Avvenire”, dove Gianni Cardinale ha fatto il punto per la visita che tra oggi e domani il papa effettuerà a Marsiglia (le informative ufficiali citano -coerentemente- la città, non il Paese). Il viaggio apostolico è stato organizzato per la conclusione dei “Rencontres méditerranéennes”, avviati il 17 settembre, l’obiettivo dei quali è “riunire le Chiese e, al loro fianco, tutti gli attori di buona volontà”, fra cui comunità religiose, associazioni, movimenti vari, università, imprese, “perché nelle culture e nei popoli del Mediterraneo possano ravvivare la gioia e la speranza”. Non manca l’annullo del Vaticano, disponibile fino al 28 ottobre presso il settore obliterazioni del Servizio poste e filatelia. Riprende il logo e il motto della manifestazione.

