Non capita tutti i giorni di vedere la propria indipendenza nazionale salutata all’estero. Anche se di passato in comune, grazie (o per colpa) alla dominazione portoghese, c’è n’è molto. Per questo non stupisce più di tanto che anche il Brasile abbia dedicato un francobollo a Timor Est.
“Il presidente Xanana Gusmão- conferma il ministro alla Cultura carioca, Gilberto Gil Moreira- con l’intera popolazione- ha come missione ricostruire il suo Paese, implementando una nuova democrazia”. Ottavo Paese di lingua ufficiale lusitana (gli altri sono Portogallo, Brasile, Mozambico, Capo Verde, São Tomé e Príncipe, Angola e Guinea-Bissau), Timor Est occupa la porzione orientale dell’isola omonima, situata tra l’Indonesia e l’Australia. È la prima nazione del nuovo millennio e la quarantacinquesima dell’Asia. Già le Nazioni Unite avevano salutato l’autodeterminazione del Paese nel 2002.