“L’Ottocento fu il secolo dell’espansione degli Stati più sviluppati tecnologicamente ed economicamente e della colonizzazione di terre nuove e sconosciute: dopo l’Africa e le Americhe, fu la volta dell’Oceania, con la grande Australia e la piccola Nuova Zelanda”.
Esordisce così -su “Fil-Italia” 196- Emilio Calcagno nell’articolo, tradotto in inglese da Giorgio Migliavacca, “Mail to the other hemisphere - When letters bear witness to history” (“La posta nell’altro emisfero - Quando le lettere testimoniano la storia”).
Il punto di partenza è l’evangelizzazione: accanto alle strutture anglicane, si mosse un gruppo di missionari cattolici francesi, che nel 1839 si stabilì in Nuova Zelanda. Riuscì a fondare la prima comunità, testimoniata da corrispondenze tra la Curia romana e il vescovo locale, Jean Baptiste-Francois Pompallier. Finora sono state registrate solo alcune lettere spedite, dalla Città Eterna a Auckland, alla sua attenzione. L’autore raffigura tre invii, due dei quali ripresi dal libro di Mario Mentaschi e Thomas Mathà “Letter mail from and to the Old Italian States 1850-1870”; l’ultimo trovato di recente.
“Anche gli archivi di corrispondenze -conclude- contribuiscono ad ampliare il nostro orizzonte; oltre agli aspetti filatelici e di storia postale, possiamo apprezzare che le comunicazioni postali e l’avvento dei francobolli ci aiutano a comprendere e documentare la storia e la cultura”.
La pubblicazione è rivolta ai soci dell’Italy & Colonies study circle.