Le indagini sono ancora in corso, e nulla di conclusivo, in Francia, è stato definito. Però, la… concomitanza fa pensare a qualcosa di premeditato, non ad una fatalità. Ed a suggerirlo è stato, ad esempio, il quotidiano “Le parisien”.
Insomma, l’incendio di ieri ai locali di Femen nella capitale potrebbe essere una reazione per la serie ordinaria “Marianne e la gioventù”, che settimana scorsa ha cominciato ad affrancare lettere e cartoline. “Vi sono molte coincidenze”, ha detto una delle persone coinvolte, Pauline Hillier, riferendosi al rogo: l’attivista dormiva nello stabile ed è stata fra le prime ad intervenire con gli estintori, in attesa che arrivassero i pompieri. “È accaduto -ha rimarcato- una settimana dopo la polemica del francobollo”.
Come si ricorderà, la serie venne lanciata il 14 luglio in una cerimonia con il presidente della Repubblica François Hollande. A ruota, però, uno degli autori, il disegnatore e fotografo Olivier Ciappa, rivelò che il soggetto si basava sulle immagini di più donne, ed il richiamo principale era alla fondatrice del movimento ucraino Inna Shevchenko. Immediate le polemiche che la sua dichiarazione ha scatenato, e non si capisce se le proteste sono state provocate per la scelta del personaggio oppure per il semplice fatto che non sia -come tradizione vuole- una connazionale.
Collocata al 35 di rue Léon, la sede devastata si trova sopra al teatro del Lavoir moderne, un luogo culturale alternativo; secondo le prime ricostruzioni, le fiamme si sarebbero propagate dal secondo piano, per la precisione dalla camera della stessa Inna, in quel momento assente. Già in passato erano pervenute minacce. Non sono stati registrati feriti, solo distruzioni materiali e paura.