L’Associazione filatelisti italiani professionisti si è espressa pubblicamente ieri mattina, giudicando negativo l’incontro avuto con l’Ufficio filatelico numismatico vaticano. Nel frattempo, la Federazione fra le società filateliche italiane ha avviato un’indagine fra i propri sodalizi, annotando le reazioni ricevute. Alcune saranno pubblicate sul nuovo numero di “Qui filatelia”, atteso nei prossimi giorni. Al di là delle conseguenze per il settore vaticano, la decisione potrebbe rappresentare un modello anche per altri Paesi, prima di tutto per l’Italia (lo segnala Fabio Petrini, presidente dell’Associazione numismatico-filatelica di Perugia). E, a questo punto, le conseguenze sarebbero ben più gravi. La maggioranza degli intervenuti si dice contraria al fuori corso. “Tale misura –sottolinea il presidente del Circolo filatelico scledense, Dante Filippini- avrà il solo risultato di deprimere fortemente i francobolli vaticani”. Sulla stessa linea Sante Borrelli e Gianni Travaglino, rispettivamente presidente del Circolo filatelico numismatico “Marsicafil” e del Circolo filatelico numismatico mineralogico trecatese. Attraverso il presidente Alfio Rossi, l’Associazione filatelica numismatica abbiatense propone di concedere agli esemplari sul mercato ancora cinque anni di validità, o -come dicono i commercianti- di sostituirli con quelli in euro. E c’è chi minaccia... rappresaglie. È il caso di Gabriele Migliorini, presidente, a Dolo, del Circolo filatelico numismatico: se l’annuncio verrà concretizzato, “nessun socio del circolo acquisterà più francobolli vaticani”. Non mancano gli interventi di mediazione, ad esempio quello del presidente del Circolo filatelico numismatico empolese, Franco Moscadelli, il quale preferirebbe affrontare il problema “sentendo tutte le parti in causa ed i vari pareri pro e contro”. Sul fronte opposto si posiziona il Circolo filatelico numismatico marscianese, il cui segretario, Mauro Bernacchi, comunica che “il nostro circolo si è espresso a favore della perdita di validità dei francobolli in lire”. Dal Circolo filatelico numismatico omegnese, il presidente Cesare Barducci commenta: “La decisione delle Poste vaticane lascia il tempo che trova. Visto che l’uso possibile è interdetto sul territorio italiano”. I pareri -sottolineano dalla Federazione- permetteranno “di presentare una proposta articolata, con il resoconto delle osservazioni dei collezionisti italiani”.