Quattro pilastri: le Poste, i collezionisti, le associazioni e i commercianti, riuniti insieme per “Milanofil”. Ha sottolineato questo elemento il presidente della Federation of European philatelic associations, Pedro Vaz Pereira, presente alla cerimonia inaugurale della manifestazione. E “particolarmente impressionato” -così si è detto- dal programma condotto da Poste italiane e Federazione fra le società filateliche in favore dei giovani.
Anche il presidente della Fsfi, Piero Macrelli, ha ricordato il lavoro con le scuole, reso possibile dal sostegno degli sponsor -fra i quali figura Vaccari srl- e dei volontari, che già oggi hanno intrattenuto gli alunni in visita al salone.
Dal canto suo, il presidente dell’Associazione filatelisti italiani professionisti, Carlo Catelani, ha rivolto una “pressante preghiera” affinché la divisione filatelia spenda una parte consistente del denaro incassato investendolo nel settore, magari in pubblicità.
Più investimenti li chiede, a nome dei giornalisti, il presidente dell’Unione stampa filatelica italiana, Danilo Bogoni. L’Usfi -ha aggiunto- “aveva una visione del «Festival internazionale» diversa ma, una volta che la formula è stata scelta, si è adeguata”. Se da una parte plaude al ritorno della lingua italiana nelle cariche interne di Poste, dall’altra segnala che la rivista rivolta ai dipendenti della società, cioè “Il gabbiano”, non ha più una rubrica fissa di filatelia, che servirebbe “per dare la carica a chi lavora”, informandolo e avvicinandolo al francobollo e a quanto esso rappresenta.