Ma i giovani scrivono ancora? È la domanda che si è posta l’associazione culturale “Il dono di Theuth”, la quale ha commissionato ad Astra ricerche e a Mps un’indagine telefonica a cinquecento persone di età compresa fra i 15 e i 35 anni, suddivisa in tre fasce d’età (15-18, 19-25 e 26-35). Facendo emergere dettagli che vanno un po’ oltre i soliti luoghi comuni. Innanzi tutto, ci si è chiesti quale sia il motivo che li induce a scrivere: il 36% -la fetta più grande- ha detto che lo fa solo per motivi scolastici o lavorativi, ma già il 34% precisa che le ragioni sono pure altre. Il 29%, anzi, dichiara di fissare i pensieri soltanto per motivi differenti da quelli “professionali”. L’1% residuo non si mette mai al tavolo. Vale la pena di soffermarsi un po’ di più su tale aspetto: chi ha detto che lo fa perché lo impongono insegnanti o datori di lavoro (complessivamente il 70%) è uomo (75% contro 65%) tra i 15 e 18 anni (97% contro il 73% e il 61% delle altre categorie). Il 63%, invece, scrive non costretto: qui prevalgono leggermente le donne (64% contro 63%) ed i più anziani (68%). Secondo le informazioni raccolte, gli intervistati utilizzano soprattutto biro o pennarelli (92,3%, ma il 10,1% impiega la stilografica!); solo al secondo scalino si trova la tastiera (76,2%) ed ancora più basse risultano le voci che considerano in modo specifico cellulare e palmare (64,2%) o la matita (45,9%). Fatto 100 il campione, 61 unità redigono a mano: sono più le donne (65% contro 57%) e i giovanissimi (63% per le prime due classi, 59% per l’ultima). Il profilo dei 39 restanti che privilegiano il mezzo elettronico nelle sue diverse forme è maschile (43% contro 33%) e maturo (39% dell’ultimo gruppo contro, per i primi due, il 37%). Gli esperti hanno chiesto anche una valutazione temporale, cioè con che frequenza si dedicano a tali attività: il 71,9% ha ammesso di scrivere tutti i giorni, il 22,6% più giorni alla settimana, il 5,3% appena uno. E c’è persino uno 0,2% che non dà indicazioni. Il passo successivo è stato domandarsi cosa scrivono. Al primo posto figurano memo, appunti per sé o per gli altri, tipo la lista della spesa (71,5%), ma già al secondo livello ecco messaggi e lettere personali d’amore o d’amicizia (61%) e al terzo documenti, appunti e corrispondenza di lavoro (41,8%). Naturalmente, visto l’interlocutore, non mancano compiti e ricerche di matrice scolastica (32,1%) e poi diari (16,0%), poesie, racconti, romanzi (7,1%) ed altro ancora (7,9%). A mano si scrivono principalmente i memo (46%), i testi professionali (32,2%) e didattici (27,3%), i messaggi personali (20,5%).