Tutte le impronte, illustrate e sinteticamente commentate. È il “Repertorio degli annulli speciali d’Italia 2015”, ancora una volta dovuto ad Alcide Sortino. Considera quanto annunciato da Poste italiane, dal bollo del 6 gennaio impiegato a Tricase (Lecce) per il presepe vivente e fino a quello di Alia (Palermo), datante 29 dicembre e volto a commemorare i quattro secoli dalla concessione “Licentia populandi”. Rappresenta il 1.287° e ultimo manuale catalogato nei dodici mesi affrontati dal presidente dell’Associazione nazionale collezionisti annullamenti italiani. Ovvero il sodalizio che ha edito il lavoro (consta di 192 pagine nel formato “A4” con immagini in bianco e nero) destinandolo ai propri soci, che lo pagano 15,00 euro spese postali comprese.
Tra gli apparati, gli indici tematico, dei nomi e geografico. E poi i dati statistici, dai quali ad esempio risulta che la città più attiva è stata Roma con 59 presenze (dal 1946 è giunta a quota 3.483), seguita da Milano con 35 e Torino con 33. Lista che non cambia esaminando le province: al vertice vi figura di nuovo Roma con 71, seguita da Milano e Torino con 57. L’unica a non avere registrato alcun servizio marcofilo è una ex, la Medio Campidano. Risultano 47 (2 in meno rispetto al 2014) le località che per la prima volta hanno impiegato un’obliterazione.