Anche il Belgio ha rivelato il programma delle emissioni 2020. È composto da una ventina di titoli, ma il numero non deve ingannare: spesso ogni singola emissione si articola in più francobolli (in genere cinque), per cui il numero complessivo non è così discreto. C’è di buono che la lista ha già, pressoché definitive, le date di uscita (27 gennaio, 16 marzo, 15 giugno, 31 agosto, 26 ottobre, ognuna con più voci) e addirittura le immagini, molto spesso di qualità.
I contenuti -con qualche citazione già vista nel passato in ulteriori Paesi, quali la Francia- richiamano la natura, dalle forme geometriche (questa volta tocca al pentagono) al parco faunistico delle Grotte di Han e ai funghi, senza trascurare i volatili, protagonisti dell’attuale ordinaria. Oppure le peculiarità nazionali, come i fumetti di Bob e Bobette, le cartevalori postali iconiche, il pittore Jan van Eyck, i punti caratteristici di Liegi, una selezione di abbazie e monasteri, i biscotti speculoos. Non mancano richiami di maggior respiro, fra cui i settantacinque anni delle Nazioni Unite, le Olimpiadi “Tokyo 2020”, il Campionato europeo di calcio, l’alzheimer.
Più inconsueti altri argomenti trattati, e tra essi vanno citati la colombofilia, gli antichi itinerari postali (a marchio PostEurop), gli anni Venti. Davvero curioso è l’omaggio ai cimiteri rimarchevoli.