La solidarietà è un francobollo. L’iniziativa, risposta simbolica all’operazione israeliana “Piombo fuso” che ha provocato, oltre alle distruzioni materiali, 1.300 morti e oltre 5.000 feriti, giunge da uno degli Emirati arabi, che ha firmato la carta valore intitolata “Il Qatar piange Gaza”.
Dal costo di 1 riyal, è stata emessa il 20 gennaio. Costituisce un fuori programma creato in pochissimi giorni e destinato -è la sottolineatura proveniente dal Paese del golfo- a dare una prova tangibile della simpatia che la popolazione locale nutre nei confronti dei palestinesi e della loro causa. Prova anche materiale, visto che servirà a raccogliere fondi da destinare alle vittime.
Il bozzetto -precisa l’esperto Med Achour Ali Ahmed- proviene da un disegno dovuto alla pittrice Saïda al-Bader, pubblicato dal quotidiano “Al-Raya”. La donna ritratta rappresenta la terra contesa; il sangue che cola dall’occhio ha le tinte palestinesi e richiama le vittime.
Nel frattempo, la cronaca ritorna su un personaggio citato in diversi francobolli (fra cui il 45 mills di Egitto dell’1 settembre 1977; il 30 e l’80 fils di Kuwait dell’1 novembre 1977; il 30, il 40 ed il 115 dinari di Libia del 18 agosto 1977; il 60 piastre di Siria del 17 novembre 1977; il 2,5, il 4 e il 10,5 piastre di Sudan del 18 agosto 1977). È l’ottantaseienne monsignore siriano Hilarion Capucci, bloccato al largo di Gaza dagli israeliani a bordo di una nave che cercava di portare aiuti alla Striscia. Nel 1974 fu arrestato per le armi trovate nella sua auto e liberato tre anni dopo grazie all’intervento di Paolo VI.