Nel denso gruppo di emissioni datato 5 maggio (con prevendita dal 28 aprile), la Svizzera non ha fatto mancare la tradizionale “Pro patria”, questa volta dedicata a un tema curioso. Celebra i cento anni raggiunti dal distintivo dell’1 agosto, realizzato dalla Fondazione. I due francobolli (nominali da 0,90+0,45 e 1,10+0,55 franchi) sono stati lavorati da Res Eichenberger. Propongono, in ordine cronologico, tutti i novantanove emblemi dal 1923, ripercorrendo in miniatura “un secolo di cambiamenti sociali e culturali”. Quello del 2022 non è stato rivelato ancora e figura sostituito con la croce elvetica. “Può essere letta come un segno più e lascia spazio al nuovo e al futuro”. Come nessun altro oggetto, il distintivo rappresenta la disponibilità della popolazione; da quasi un secolo gli uffici postali e i volontari, tra cui privati, scuole e associazioni, si occupano di venderlo. In passato i ricavi venivano devoluti principalmente a progetti sociali, istruzione, valorizzazione delle donne e molto altro. Oggi ci si concentra sui patrimoni culturali unici (continua).