Vi sono anche sei filatelisti italiani a Stoccolma, dove ieri si è aperto il “Philatelic summit 2017” (programma alla mano, dovrebbe chiudersi domani). E dove, soprattutto, ieri si è svolto l’ennesimo attentato terroristico.
Ad aver accettato l’invito per aggiornarsi sul modo di raccogliere, esporre e giudicare francobolli, lettere ed altri oggetti collezionistici figurano Alessandro Agostosi, Paolo Guglielminetti, Luca Lavagnino, Claudio Ernesto Manzati, Thomas Mathà e Giulio Perricone. Chiusi all’interno del Waterfront congress centre a seguire le relazioni, naturalmente hanno saputo dei fatti solo dopo.
“Noi collezionisti -spiega a «Vaccari news» Paolo Guglielminetti- eravamo nella sala ascoltando la prima presentazione e ci siamo accorti dell’accaduto da Twitter e poi dai racconti di mogli e compagne che tornavano in hotel proprio dalla zona dell’attentato, piuttosto sconvolte. Poi tutti bloccati in albergo, per fortuna la riunione è nel centro conferenze accanto. La vita stamane torna lentamente alla normalità, ma la città è ancora quasi deserta”.
Diversa l’esperienza di due accompagnatrici, Lucia Filippone e Pina Manzati che, attendendo la fine delle sessioni, erano andate in giro, sfiorando il luogo della tragedia. “Eravamo appena entrate quando sentiamo alle nostre spalle un boato di vetri spezzati”, ha dichiarato la prima a Felice Cavallaro del “Corriere della sera”. “Sarà crollata una parete di piatti? Ci giriamo smarrite, torniamo sul marciapiede e veniamo investite da un tuono, uno scoppio devastante, mentre si alza una nuvola di polvere. Una bomba? Pochi istanti e vediamo terrorizzate una donna a terra, ferita, un cane morto, gente che scappa. Si ode una prima sirena, poi seguita da un frastuono impetuoso, da poliziotti, ambulanze, vigili del fuoco...”.
La manifestazione, comunque, prosegue.