La mostra “vuole render partecipe il pubblico delle donazioni di lettere, documenti e volumi” che gli eredi hanno lasciato nel tempo alla Biblioteca riccardiana, dove negli ultimi anni della sua carriera aveva fatto “cose geniali”, come egli stesso affermava, sottraendosi ai noiosi e gravosi impegni che il lavoro di ispettore scolastico comportava. Il fondo intitolato a Renato Fucini (1843-1921), assai ricco e cospicuo, ormai è stato completamente catalogato ed è disponibile alla consultazione.
Così viene presentata la rassegna “Renato Fucini in Riccardiana. La vita e le carte di un toscano «vero»”, allestita nella sede di Firenze, sita in via Ginori 10. Resterà aperta, gratuitamente, fino al 30 settembre, da lunedì a venerdì tra le ore 9 e le 13, lunedì e giovedì anche fra le 15 e le 17.
L’esposizione è stata arricchita con prestiti grazie agli eredi, e in particolare alle famiglie Torrigiani e Martinez Fucini. Nelle teche, carteggi con personalità dell’epoca, foto, manoscritti, spartiti, piccoli disegni firmati da pittori amici. Reperti che, in un itinerario variegato e complesso, puntano non solo a delineare le poliedriche caratteristiche del personaggio, ma soprattutto il suo ambiente familiare e di relazioni. Insomma, l’uomo, più ed oltre che il letterato.