Una terra a cavallo del Caucaso, spartita tra la Repubblica autonoma del Nord, sottoposta a Mosca, ed una Provincia del Sud, appartenente a Tbilisi. Almeno a guardare le carte.
In realtà, la situazione dell’Ossezia è ben più complessa. Alle indiscutibili diversità etniche e culturali degli osseti nei confronti dei vicini (nel sud è stata proclamata una Repubblica autonoma, non riconosciuta dalla comunità internazionale), si aggiungono gli attriti che dividono Russia e Georgia, ad esempio per l’avvicinamento all’Occidente e per l’ingresso nella Nato, progetti rincorsi dalla seconda.
Gli scontri delle ultime ore, che hanno già fatto migliaia di vittime, ne sono una testimonianza.
Se c’è una cosa, però, che accomuna entrambi i contendenti è il disconoscimento delle produzioni filateliche che hanno portato il nome dell’Ossezia (del Nord o del Sud, non importa) in giro per il mondo. Negli ultimi anni la Russia ha denunciato due volte, utilizzando i canali diplomatici e tecnici dell’Upu, le “emissioni” targate Nord; una nota è stata diffusa il 19 giugno 2000 e l’altra il 14 gennaio 2002. Anche la Georgia, riferendosi al Sud, lo ha fatto; era il 29 gennaio 2001. Naturalmente, i cataloghi principali non repertoriano tali “francobolli”.