Per vedere una selezione dei cartoni riguardanti le sue vetrate occorre andare a Roma presso la casina delle Civette di villa Torlonia. Quanto ai dipinti, una buona scelta (purtroppo presentata al pubblico a rate) è alla Fondazione centro culturale valdese presente a Torre Pellice (Torino), luogo in cui è nato.
Lo stesso paese conserva una parte dei bozzetti da lui realizzati per dei francobolli. È Paolo Paschetto, nato il 12 febbraio 1885 e di cui ieri si è ricordato il mezzo secolo dalla scomparsa. Celebrato con un 70 centesimi nel quale compare una piccola scelta del suo lavoro postale, mentre uno degli annulli per le fdc reca il caratteristico tondo attraverso il quale l’artista firmava le opere.
In merito ai temi citati nel nuovo dentello, il primo ed il quarto sono del 1945, destinati alla serie “Democratica”, ma non impiegati; si intitolano “Libertà di culto” e “Libertà di stampa”. Essi -precisano dal Museo valdese- “avevano anche un titolo comune per tutta la serie presentata: «è bello dopo il morir vivere ancora»”. Il secondo soggetto è un’ipotesi, di cui si conserva appena una fotografia, per una carta valore di posta aerea, eseguito probabilmente intorno alla metà degli anni Trenta. Il terzo, ed anche per esso è rimasta solo un’istantanea, riguarda il decennale della Repubblica, quindi è del 1956: pure in questo caso, la proposta rimase lettera morta.
Il materiale (bozzetti, immagini e fotografie) appartiene agli eredi dell’artista, che hanno prestato il tutto per allestire la mostra, aperta ieri nella sede della medesima Fondazione, ad essere precisi nella sala intitolatagli, e raggiungibile sino all’1 aprile. Nelle teche, anche alcune cartoline e la copertina del n°6 della rivista “Italia filatelica”, a rappresentare la vasta collaborazione svolta con le case editrici, soprattutto evangeliche, per cui ha realizzato copertine, illustrazioni, fregi e capilettera.