Anche se hanno il logo di PostEurop, il sodalizio che riunisce gli operatori postali del Vecchio continente non li riconosce come appartenenti al giro. Il problema riguarda le “emissioni” del Nagorno-Karabakh, territorio azero separatista, politicamente… vicino all’Armenia, che emette “francobolli” propri su vari argomenti, fra cui quelli intitolati alla popolare collezione (il problema, comunque, riguarda pure ulteriori realtà contestate). Nel caso specifico, la “serie” è datata 10 giugno e si compone di tre voci, da 100, 120 e 750 dram, organizzate in altrettanti minifogli da nove pezzi uguali, oppure in uno contenente due serie complete e tre vignette. Il soggetto è lo stesso adottato dai restanti protagonisti: i giochi d’antan. Il ragionamento effettuato da PostEurop è piuttosto semplice: tutti i membri dell’associazione possono impiegarne l’emblema, e lo possono anche realtà terze, purché siano europee ed osservino le regole interne. L’Azerbaigian è autorizzato a condividere l’iniziativa comune, ed il Nagorno-Karabakh è riconosciuto dalle Nazioni Unite come parte dell’Azerbaigian, dove l’unico operatore ufficiale è Azerpost. Ne consegue che soluzioni differenti non sono accettate.