Il confronto in corso con Poste italiane non è che un aspetto della politica avviata da San Marino. “L’accelerazione -dice a «Vaccari news» il segretario di stato uscente Stefano Macina- che la mia segreteria ha voluto dare all’obiettivo di ridefinire la missione delle Poste sammarinesi deriva anche dalla consapevolezza delle profonde modificazioni che sono intervenute (e stanno intervenendo) per le Poste italiane e quelle degli altri Paesi”. Da qui l’opportunità di pensare a nuovi supporti, come le comunicazioni elettroniche o i servizi on-line. Altri interventi, ad esempio quelli già introdotti da Poste italiane (potenziamento del bancoposta, vendite di prodotti finanziari o di oggetti come libri e cd...) “dovranno essere valutati considerando il mercato sammarinese”. Per ciò che concerne la telefonia mobile, tanto per citare un caso, “non è da dimenticare che nella Repubblica di San Marino esistono già ben tre operatori (Tim, Tms e Prima) e l’entrata di un ulteriore operatore mobile, anche se solo virtuale, dovrà essere considerata principalmente in termini di mercato”. “San Marino, con la consapevolezza di essere una piccola realtà di fronte al colosso italiano e a quelli europei, deve recuperare il tempo perduto e rapportarsi positivamente con le nuove realtà, compresa quella dell’apertura del mercato e delle liberalizzazioni”. Ma c’è di più, perché, con la liberalizzazione del 2011, l’antica Repubblica “potrebbe addirittura diventare un hub internazionale per le spedizioni verso destinazioni estere. Naturalmente -conclude- un’operazione simile implica una vera rivoluzione a tutti i livelli”.