Come si impostano un invito, una lettera o un biglietto da visita? Come si scrive un’e-mail? Quali frasi si possono usare per ringraziare dopo un invito a cena o esprimere cordoglio? Come ci si rivolge al presidente della Repubblica ed alle autorità? Come realizzare una partecipazione di nozze inappuntabile?
Sono alcuni dei quesiti cui Michele D’Andrea e Laura Pranzetti Lombardini cercano di rispondere attraverso “Galateo della corrispondenza. Strumenti, stili e formule di scrittura pubblica e privata”, edito da Gribaudo (187 pagine, 12,90 euro).
Dietro, non solo la riscoperta di una manualistica classica, ma soprattutto il riscontro che -viene fatto notare- “la comunicazione dell’era 2.0 ha accelerato la frequenza dei contatti e ha avvicinato mondi un tempo impermeabili (pensare di twittare col papa era pura fantascienza) ma rischia di disperdere, perfino in ambito istituzionale, il patrimonio di tradizione che governa la corrispondenza formale”. Sapendo che passare dal quaderno al tablet non è poi così drammatico, poiché una buona conoscenza della prassi materiale aiuta a gestire con disinvoltura anche quella virtuale, la quale “adotta le medesime regole”. Un punto, però, non è sindacabile: come un abito, il carteggio “è rappresentazione di sé” ed il modo con cui lo si esercita “esprime una condizione, una conoscenza, uno stile”.