Nel caso specifico, i cataloghi generali non sono di aiuto. E nemmeno gli studi espressamente dedicati alla filatelia sammarinese si soffermano sul dettaglio. Maria Antonietta Bonelli, in “Una montagna di francobolli”, si limita ad indicare l’anno di produzione dell’auto, cioè il 1910; la stessa scelta compiuta da Franco Filanci nel più recente “Quattro secoli di posta, francobolli & interi”. Per quel 150 lire uscito il 23 gennaio 1962 nell’ambito della maxi serie “Storia dell’automobile”, l’autore, Corrado Mancioli (all’attivo numerosi altri francobolli dell’antica Repubblica e non solo), lavorò di fantasia. Le differenze tra il suo lavoro e il modello “24 Hp 1910”, quello che viene considerato il primo realizzato dalla allora neonata Anonima lombarda fabbrica automobili (sarebbe diventata Alfa Romeo soltanto in seguito), non sono poche. Il secondo è fedelmente rappresentato nella cartolina postale sammarinese del 24 giugno 1985 e in uno dei due francobolli emessi oggi dall’Italia (nell’altro figura la nuova “Giulietta”). Le pubblicazioni retrospettive, in effetti, non citano una “1910” con le caratteristiche evidenti nella carta valore. “Il primo atto della società -si legge in «50 Anni di Alfa Romeo», edito nel 1959- fu lo studio e la creazione di un prodotto interamente italiano per ideazione e costruzione; nacquero così successivamente i tipi «20/30 Hp», «15/20 Hp» e un «40/60Hp» che si differenziava dal primo unicamente per le caratteristiche del motore”. Più dettagliato è “Museo Alfa Romeo: catalogo”, curato nel 1985 da Giancenzo Madaro. Dove si considera il “24 Hp” come primo modello dell’Alfa, progettato dal geometra piacentino Giuseppe Merosi e prodotto in cinque serie tra il 1910 e il 1920 (nonché in due versioni da corsa pronte per la “Targa Florio” del 1911). Anche in questo caso, la corrispondenza non è evidenziabile nemmeno a livello di immagini.