L’Italia si appresta a ricordare il secolo e mezzo di quel convulso 1860 che gettò le basi per unire il Paese, fino ad allora -usando le parole dal principe di Metternich- “un’espressione geografica”. Tanto è vero che il foglietto per i Mille di Garibaldi, prima tappa di un percorso che potrebbe avere un seguito l’anno prossimo, troverà due diversi momenti di presentazione, uno addirittura al Quirinale -pare il 15 aprile- e l’altro a Marsala, probabilmente nel giorno dell’emissione, il 5 maggio. Ma anche la Francia ha i suoi motivi per fare festa. Riconobbe l’annessione dell’Italia Centrale al Piemonte ed ottenne in cambio la Savoia e la Contea di Nizza. Il trattato venne definito a Torino il 24 marzo 1860 e le conseguenze sono state sottolineate attraverso due francobolli: il primo, riguardante la Savoia, è in distribuzione generale da oggi; l’altro, per Nizza, uscirà più avanti, forse il 14 giugno. Gli esemplari, entrambi da 0,56 euro, non presentano la stessa unitarietà grafica che, invece, contraddistinse mezzo secolo fa l’analoga citazione dentellata. Quella volta, era il 24 marzo 1960, uscirono due dentelli, da 30 e 50 centesimi di franco, raffiguranti i costumi femminili dei luoghi, associati ai rispettivi panorami.