Ancora le epistole del 1915-1918, ma questa volta da una prospettiva decisamente diversa. È quanto propone a Roma Andrea Luca Luongo con la mostra “Altipiani”, fino al 22 gennaio accolta al Museo storico dei granatieri di Sardegna (si trova in piazza Santa Croce in Gerusalemme 7, aperto senza costo d’ingresso dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 9-12).
L’attenzione non si pone direttamente sulle missive (e comunque c’è anche una poesia), ma su quanto esse hanno evocato al curatore, che poi ha raggiunto i luoghi citati e li ha immortalati in foto. L’esito sono venti scatti dal formato di 50x70 centimetri, accompagnati dalle copie delle corrispondenze di cento anni fa che, appunto, li hanno ispirati.
“Ho voluto evidenziare -dice il diretto interessato in questa intervista a «Vaccari news»- l’evoluzione storica, proponendo una cronologia con gli eventi chiave e scegliendo poi le lettere in funzione degli stessi. Mi interessa soprattutto la sensazione: la fame, la sete, la paura, lo stress: ogni volta, un disagio diverso. Poi ho cercato di individuare i precisi posti descritti, per questo mi sono recato sui luoghi delle battaglie diverse volte. Pochissima la postproduzione; ho impiegato una tecnica tutta mia. Faccio fotografia da tanto tempo, ma l’argomento della Prima guerra mondiale è molto difficile, l’obiettivo è trasmettere qualche emozione all’osservatore”.
L’anno scorso, il medesimo approccio aveva interessato i sentieri.