L’idea da decenni concretizzata ad altre latitudini potrebbe diventare operativa anche in Italia, a condizione che il disegno di legge presentato dai senatori Manfred Pinzger e Helga Thaler Ausserhofer (gruppo Unione di centro, Svp e Autonomie) ottenga il necessario sostegno. Si tratta di un semplice articolo organizzato su tre commi. Prevede che il ministero dello Sviluppo economico inserisca nel contratto di programma la clausola secondo la quale “gli sportelli postali siano attivi in tutti i piccoli comuni”. La singola Amministrazione locale, inoltre, potrebbe stipulare convenzioni, d’intesa con le organizzazioni di categoria e con Poste italiane, “affinché il pagamento dei conti correnti, in particolare di quelli relativi alle imposte comunali, e dei vaglia postali nonché le altre prestazioni possano essere effettuati presso gli esercizi commerciali presenti nel territorio”. “Gli uffici postali dei piccoli comuni -dicono i proponenti- sono di grande importanza per la popolazione”. È vero che Poste italiane spa deve gestire le sedi secondo logiche di mercato, “ma è necessario assicurare alla popolazione un’alternativa”. In Austria, ad esempio, è stata realizzata una collaborazione tra l’Amministrazione delle poste e i negozianti: presso questi ultimi, gli utenti possono accedere ad alcuni servizi postali di base.